Tutti i passaporti dei visitatori da scansionare dal prossimo anno in Ungheria

Tutti i visitatori che soggiornano negli alloggi ungheresi dovranno consegnare il passaporto per essere scansionati in modo che i loro dati possano essere conservati in un database centrale dal prossimo anno, raccogliere le fotografie sui documenti, invece, è contro la legge.

Secondo il Szabad Európa, un decreto governativo di agosto stabilisce che sarebbe obbligatorio scansionare i documenti d’identità di tutti gli ospiti in qualsiasi alloggio ungherese. I dati dei visitatori saranno raccolti e archiviati in un database centrale.

C’è però un leggero problema riguardo alla protezione dei dati. Come ha detto Ádám Remport, membro dello staff legale della TASZ (Unione ungherese per le libertà civili) Szabad Európa, l’autorizzazione a gestire fotografie che si trovano su documenti d’identità non è inclusa nella legge ungherese sul turismo.

Il Centro nazionale ungherese di fornitura dati turistici è stato istituito nel 2018 per elaborare e archiviare i dati dei visitatori al fine di conoscere le loro abitudini, che sono importanti per l’ulteriore sviluppo del turismo. Il centro di fornitura dati è autorizzato a elaborare dati quali nome, luogo e ora di nascita, sesso, nazionalità, nome della madre, dati sul documento di viaggio e dati sull’ingresso nel paese (luogo, ora), ma la legge non include la gestione delle fotografie.

Secondo il sito web del centro di fornitura dati, gestiscono solo dati statistici e non dati personali, ma allo stesso tempo la polizia può interrogare il database e inoltrare anche dati alla polizia dell’immigrazione su ospiti provenienti da paesi esterni all’Unione europea.

Attila Péterfalvi, il presidente dell’Autorità nazionale ungherese per la protezione dei dati e la libertà di informazione, ha confermato che la scansione dell’intero documento è decisamente illegale, ha detto che le macchine che sarebbero utilizzate per leggere i documenti di identificazione di qualsiasi paese dovranno registrare solo i dati che sono inclusi nella legge Péterfalvi ha anche menzionato che il Ministero dell’Ufficio di Gabinetto del Primo Ministro non si è consultato con l’Autorità Nazionale per la Protezione dei Dati e la Libertà di Informazione in anticipo sulla questione, anche se avrebbero dovuto, a causa del rischio incluso nel trattamento dei dati considerato.

D’altro canto, le fotografie dei documenti di identificazione sono problematiche anche perché sono trattate come dati biometrici e il trattamento di tali dati è soggetto a condizioni molto rigorose nell’ambito delle norme europee sulla protezione dei dati.

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