Tutto è vendibile per gli ungheresi?

Gli ungheresi che hanno visitato l’Europa occidentale spesso tornano a casa con la convinzione che grandi aziende di moda come Mango, Zara e H&M hanno buoni prodotti in offerta lì, ma solo prodotti noiosi e di qualità meno buona arrivano nei negozi ungheresi Origo.hu ha indagato su quanto sia vera questa convinzione, su cosa dipende quali articoli saranno nelle vetrine e come le nostre decisioni influenzeranno le nostre successive opportunità di abbigliamento.

“Nel 2014, l’era di internet e dei social media un marchio globale non può vendere prodotti diversi in Europa orientale che in altre parti del mondo”, dice Sz Mattecs Péter, redattore capo della rivista inStlye.

Allo stesso tempo, le persone molto viaggiate spesso insistono nel tornare a casa dicendo di aver visto vestiti diversi nei negozi all’estero di Mango, H&M, Zara, Bershka, Promod e C&A (o in breve, nei negozi di fast fashion) rispetto ai negozi nazionali.

In determinati periodi le stesse foto della campagna appaiono sui grattacieli di New York e sugli edifici di Budapest, ma è un dato di fatto che le richieste delle persone differiscono da paese a paese e ha un grande effetto sull’offerta. “Come le persone guardano diversi tipi di film, ci sono anche diverse tradizioni culturali nel campo dell’abbigliamento”, dice Sz Gmbs Péter.

“La gente diceva che la moda è globale, ma dalle dinamiche del mercato della moda si vede che non lo è. Sebbene tutti gli abiti del mondo siano prodotti in modo identico in Bangladesh e Tailandia e il mondo della moda tratti il mercato europeo come un’unità, diversi continenti hanno collezioni target-specifiche diverse”, spiega la storica sociale Zanin Éva. Le persone hanno stili distinti anche nei paesi vicini, ad esempio le donne a Belgrado scelgono abiti diversi rispetto alle donne a Budapest perché le donne serbe hanno uno stile più italiano e sofisticato, mentre gli abiti più semplici, un po’ sportivi e allo stesso tempo piccoli e firmati sono popolari nel nostro paese, aggiunge.

Le nostre decisioni influenzano il futuro

La decisione della maggioranza ha un effetto su quali abiti saranno popolari e alla moda nel prossimo futuro? In una certa misura lo farà, sostiene un dipendente di un’azienda internazionale che al momento ha dodici negozi in Ungheria, e che è una categoria migliore nei prezzi e nella qualità rispetto alle catene di negozi di fast fashion. Il loro metodo è che i leader dei dodici negozi si rechino al centro regionale dove scelgano gli articoli che desiderano nei negozi della collezione attuale. “C’è una linea standard che è presente in ogni nostro negozio, poiché il nostro catalogo li pubblicizza Oltre a loro abbiamo opzioni liberamente selezionabili”, dice. In realtà significa che un direttore del negozio può scegliere solo tre o quattro tipi diversi di un maglione che originariamente ne hanno cinque tipi diversi. “ In questo modo i clienti possono acquistare gli stessi articoli in ogni nostro negozio, c’è solo una differenza minima tra i negozi.”
“Penso che non ci sia niente di sbagliato se i negozi portano nel paese quei prodotti che possono effettivamente vendere”, dice a Sz Concs Péter. “In ogni paese i negozi ordinano di più da quegli articoli che verranno sicuramente venduti. Ci sono casi in cui solo cinque pezzi di un prodotto interessante arrivano a Budapest, ma cinquanta in una città che ha 10 milioni di abitanti ed è completamente logico”.

Regole della vetrina

Da alcune catene di negozi di fast fashion, la latitudine dei gestori dei negozi è molto più piccola Origo.hu ha parlato con due ex dipendenti di due marchi molto popolari in Ungheria, che hanno chiesto di non scrivere i loro nomi e datori di lavoro Uno di loro (chiamiamola Tímea) stava lavorando con una grande azienda internazionale dove ogni singolo negozio nel mondo ha ottenuto lo stesso quadro su come doveva apparire la vetrina Tímea e i suoi colleghi hanno dovuto seguire questo metodo anche se solo 3 pezzi dell’articolo mostrato nella vetrina erano in offerta nel negozio, e sono stati venduti sotto i due giorni Si è verificata una situazione in cui il cliente voleva acquistare l’abito che indossavano i manichini, ma non c’era nessuno di loro nel negozio.“ Non potevamo modificare nulla in questi casi A volte si è verificato che abbiamo visto che l’abito era disponibile nel sistema, abbiamo inviato un ordine ma non l’abbiamo ottenuto Dovevamo comunque mostrare l’ultimo nella vetrina, ma non c’era un articolo del genere nella nostra camera di negozio”.

Nel centro dell’Europa occidentale della società ha avuto luogo la gestione delle scorte, hanno inviato gli ordini al mondo. “Non avevamo davvero voce in capitolo sulla gestione, quindi ci sono stati momenti in cui abbiamo avuto il quarto posto quanto pantaloni rispetto a tops” dice Se il sistema ha dimostrato che l’articolo era disponibile nel magazzino potevano ordinare da esso, ma dovevano dare il nome del cliente che Tímea ha trovato un po ‘strano Tuttavia, hanno ottenuto carichi dei prodotti di base Non erano precedenti collezione o prodotti di qualità peggiore, ma non si adattavano alle tendenze reali. “Of naturalmente li abbiamo venduti anche, dopo un po’ Mentre lavoravo c’era in me un’opinione generale formata che per gli ungheresi tutto è vendibile.”

Allo stesso tempo questa rigida standardizzazione e rigida regolamentazione fa sì che le aziende classifichino tutti i paesi allo stesso modo Lo ammette anche Flóra, che da anni lavorava in uno dei negozi di una delle più grandi catene di fast fashion di Budapest. “Se entri in un negozio di dimensioni normali a Budapest, Varsavia o Zurigo in un giorno particolare, tutti avranno lo stesso aspetto, la stessa cosa ci sarà nella vetrina, sul tavolo, sui muri, perché tutti questi sono rigorosamente registrati al centro dell’azienda Non ci sono differenze significative tra i negozi in Europa, ma fuori Europa è possibile”, dice Flóra.

La taglia conta

Ed è così che arriviamo all’origine dell’impressione ingannevole che nelle zone occidentali Zara, Mango e H & M offra prodotti migliori rispetto a qui È importante confrontare solo quei negozi che sono completamente identici nella categoria La dimensione del negozio conta, così come la sua posizione nel paese, sia che si trovi nella piazza principale della capitale o in un centro commerciale di una città più piccola, quante vetrine ha, persone sensibili alla moda vivono in quella città, e così via.

C’è una cosa che comporta piccole differenze nelle partecipazioni azionarie. “Se ad esempio una giacca può essere venduta, allora rimane in negozio per un tempo più lungo di quanto lo farebbe in un luogo più trafficato, spiega Fló, e un’altra esperienza in più è colpa dei clienti. “La mia è che molti clienti mescolano marchi simili up”, dice. Ci sono stati diversi casi in cui la cliente ha insistito affinché vedesse un particolare prodotto in un negozio straniero di questa azienda, e alla fine si è scoperto che aveva parlato della concorrenza.

Qualità di seconda classe?

È chiaro ora che quasi tutta l’Europa ha gli stessi vestiti in offerta Ma qual è la situazione con la qualità dei vestiti? è vero che i vestiti di qualità meno buona vengono trasportati in Europa Ogni persona interrogata dice che questa è solo una leggenda metropolitana Il magazzino dell’ex posto di lavoro di Flóra è in Polonia, le collezioni attuali vengono distribuite da quel luogo all’Europa, e lei dice che non c’è differenziazione tra la parte orientale e quella occidentale del continente.

Tímea ha ipotizzato che le grandi aziende non facciano differenze nelle aree perché dice che ci sono stati diversi casi in cui i cartellini dei prezzi erano confusi, gli abiti dovevano essere inviati a un negozio dell’Europa occidentale ed è stato casuale che siano finiti a Budapest. “I vestiti non erano separati e, se c’erano problemi con la qualità di un articolo, veniva revocato centralmente da ogni negozio del continente.”

Origo.hu ha chiesto ufficialmente ai brand manager delle grandi aziende di fast fashion ma nessuno di loro ha dato loro risposte sostanziali.

tradotto da Zsófia Luca Szemes da origo.hu

Foto: www.adriainfo.eu