Due ungheresi in zone bloccate della Cina
Il Ministero degli Esteri è a conoscenza di due cittadini ungheresi in zone della Cina bloccate a causa del coronavirus, ha detto venerdì un segretario di Stato, aggiungendo che nessuno dei due intendeva lasciare il Paese.
Il segretario di Stato per la comunicazione e la rappresentanza internazionale, Tamás Menczer, ha dichiarato alla commissione parlamentare per il welfare che attualmente in Cina ci sono 197 ungheresi, aggiungendo che l'ambasciata ungherese è in costante contatto con tutti loro.
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Per quanto riguarda i tre ungheresi che lavoravano a bordo di una nave da crociera che è stata messa in quarantena al largo delle coste del Giappone all'inizio di questa settimana, Menczer ha detto che tutti e tre erano sani e in contatto con l'ambasciata ungherese a Tokyo. Un totale di 61 persone a bordo della nave sono risultate positive al coronavirus, ha osservato.
Il ministro delle Risorse umane Miklós Kásler ha dichiarato alla commissione che sia il suo ministero che il comitato operativo istituito per coordinare le misure preventive relative al virus “sono stati preparati a tutte le possibili circostanze fin dal primo momento”. Kásler ha affermato che al momento il “panico” che circonda la malattia è “un problema considerevolmente più grande” del virus stesso, sottolineando che non è stato ancora rilevato in Ungheria.
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Nel frattempo, il ministro degli Interni ha affermato che l’Ungheria sta prendendo tutte le precauzioni possibili contro il coronavirus.
Le misure attuate finora si sono rivelate efficaci, ha dichiarato all’organismo Sándor Pintér.
Le misure includono la preparazione di un piano d’azione e la creazione di un “tavolo operativo” per coordinare le azioni delle autorità statali, ha affermato.
Le misure preventive si concentrano in primo luogo sui confini del paese e sull'aeroporto internazionale Liszt Ferenc di Budapest, ha spiegato Pintér.
L’Ungheria ha scorte sufficienti di dispositivi di protezione come maschere e guanti, ha affermato.
Fonte: MTI
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