Un nuovo sondaggio rivela l’incombere di una devastante sconfitta per il Premier Orbán, mentre un filmato con un drone svela la straordinaria ricchezza della sua famiglia

Le elezioni del 2026 in Ungheria potrebbero diventare un referendum di fatto sul premier Viktor Orbán e la sua amministrazione, dato che i recenti sondaggi indicano uno svantaggio significativo per il partito al potere e un’affluenza alle urne senza precedenti. Nel frattempo, sono emerse nuove riprese con il drone che mostrano la controversa tenuta di Hatvanpuszta, di proprietà del padre 84enne di Orbán, un luogo che secondo i critici incarna il lusso e l’eccesso dell’élite politica ungherese vicina a Orbán.
Pubblicate nuove riprese con il drone della tenuta di Hatvanpuszta
Telex ha pubblicato poco fa un video con un drone che mostra la proprietà Hatvanpuszta della famiglia Orbán, lasciando agli spettatori la possibilità di decidere da soli se si tratta semplicemente di un sito agricolo, come sostengono il Primo Ministro Viktor Orbán e il Ministro Gergely Gulyás, o di qualcosa di più. Il video, che ha già superato le 150.000 visualizzazioni, è narrato nel tentativo di chiarire il vero scopo della tenuta.
La base della copertura deriva da un post condiviso dal deputato non allineato Ákos Hadházy, che ha pubblicato le certificazioni energetiche di tre dei quattro nuovi edifici della tenuta (scaricate da un database pubblico). Uno di questi edifici, una struttura a forma di L, è ufficialmente classificato come proprietà residenziale. Hadházy sostiene di aver visto dei filmati interni che mostrano corridoi e stanze che si diramano da essi. Tuttavia, non ha potuto presentare le immagini al pubblico perché la persona che le ha scattate teme rappresaglie.

Biblioteca di lusso, ristorante, refrigerazione industriale
Secondo Hadházy, un edificio, classificato sotto la vaga etichetta di “varie”, ospita la cosiddetta “biblioteca di lusso” (può vedere le immagini QUI, se è abbonato a hvg360). Un altro edificio, etichettato come “uso industriale e stoccaggio”, secondo quanto riferito, comprende una cucina enorme, una sala da pranzo e spazi comunitari con celle frigorifere sotterranee. Il quarto edificio non è stato trovato nel database; questa struttura era già utilizzata come residenza quando il padre di Orbán acquistò la proprietà nel 2010.

Hadházy ha anche sottolineato che le certificazioni energetiche sono richieste solo per gli edifici residenziali, non per le strutture agricole. Questo, a suo avviso, smentisce le affermazioni del Governo secondo cui la tenuta serve solo a scopi economici. Ha aggiunto che le stalle storiche del sito sono state demolite per far posto ai nuovi edifici.

La narrazione del video di Telex nota che, a parte un orto, ci sono poche prove di un’effettiva attività agricola. D’altra parte, sono chiaramente visibili serre, giardini curati, un parcheggio sotterraneo e serbatoi d’acqua. Anche una proprietà vicina, di proprietà di Lőrinc Mészáros – l’individuo più ricco dell’Ungheria, grazie soprattutto ai contratti governativi – presenta delle zebre, nonostante Orbán abbia precedentemente affermato che le zebre si trovano solo negli zoo.
Guardi il video:
Péter Magyar, leader del Partito Tisza, ha recentemente promesso che se il suo partito salirà al potere, la cosiddetta ‘Agenzia Nazionale per il Recupero e la Protezione dei Beni’, di recente costituzione, esaminerà la storia finanziaria di tutti i membri del governo risalente a 20 anni fa. Ha promesso di raccogliere tutti i documenti pertinenti e di ascoltare le testimonianze di appaltatori e lavoratori. L’indagine inizierà con la famiglia Orbán e la tenuta Hatvanpuszta, la cui creazione, secondo le sue stime, è costata 13 miliardi di fiorini (32 milioni di euro).

Un recente rapporto di Válasz Online ha anche rivelato che il genero di Orbán, István Tiborcz, è ancora più ricco di quanto si pensasse in precedenza: potrebbe essere al terzo posto tra le persone più ricche dell’Ungheria.

Un nuovo sondaggio suggerisce che il 2026 potrebbe essere un referendum su Orbán
Un sondaggio condotto dall’Istituto Publicus per Népszava suggerisce un’affluenza alle urne da record, pari all’86%, se le elezioni si tenessero questa domenica. Questo supererebbe l’affluenza del 74% al secondo turno delle elezioni del 2002, la più alta dal 1990, anno della caduta del comunismo. Tra gli elettori impegnati, il Partito Tisza detiene un vantaggio del 46% rispetto a Fidesz, che si ferma al 36%. Secondo Publicus, questo segna un aumento del vantaggio di Tisza rispetto a giugno. Solo Coalizione Democratica (8%) e Mi Hazánk (6%) dovrebbero superare la soglia parlamentare del 5%.
Publicus ha anche rilevato che due terzi degli ungheresi ritengono che il Paese stia andando nella direzione sbagliata, anche se questa cifra segna un leggero miglioramento rispetto ai sondaggi precedenti. Questa è l’unica buona notizia che riguarda Orbán e il suo partito Fidesz.
Il 51% degli intervistati sarebbe felice di vedere Fidesz perdere il potere, rispetto al 30% che vuole che Orbán rimanga. Anche tra gli elettori indecisi, i favorevoli a un cambio di governo superano i sostenitori di Orbán di oltre due a uno. Nel complesso, il 42% prevede una sconfitta di Fidesz nel 2026, mentre solo il 34% crede che Orbán vincerà di nuovo.
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