Un rispettato giornale svizzero ha scritto di ‘impero di re Orbán’

Un prestigioso portale di notizie svizzero, la Neue Zürcher Zeitung (NZZ), ha pubblicato in prima pagina un servizio sull’Ungheria Il suo titolo è ‘König Orbans Verrat: Während in Ungarn die Armut um sich greift, baut sich der Ministerpräsident ein Schloss’, che significa ‘Il tradimento di re Orbán: Mentre la povertà dilaga in Ungheria, il primo ministro si costruisce un castello’.

Un lungo rapporto sul regime di Orbán

La Neue Zürcher Zeitung svizzera ha pubblicato un lungo rapporto su Felcsút e i fondi UE l’Ungheria ha diritto a Quando rtl.hu notato l’articolo, era la pubblicazione principale sul portale L’articolo si concentra sulla ferrovia Felcsút come simbolo del regime di Orbán nel suo insieme La ferrovia a scartamento ridotto correva fino a Székesfehérvár, ma fu chiusa nel 1980, scrive rtl.hu Tuttavia, durante il mandato di Viktor Orbán fu riaperta una sezione di 6 chilometri, che secondo i critici in realtà non porta da nessuna parte.

L’autore della NZZ osserva che ogni anno vengono trasferiti da Bruxelles all’Ungheria 2,5-5 miliardi di EUR. Quella somma è circa il 3 per cento del PIL e il 6-7 per cento delle spese di bilancio, scrive il sito Solo questi trasferimenti UE sono stati in grado di sostenere la crescita economica, senza la quale il crollo sarebbe stato inevitabile, scrivono La situazione non è rosea allo stato attuale, con un’inflazione a quasi il 25 per cento, la più alta dell’UE.

La diffidenza è iniziata con la ferrovia Felcsút

Il portale ha scritto anche della sfiducia tra Orbán e l’UE Secondo loro, tutto è iniziato con la ferrovia Felcsút. Un eurodeputato ungherese dell’opposizione ha denunciato il progetto, cosa che ha dato luogo a un’indagine dell’OLAF. Una delegazione ha visitato Felcsút appositamente per vedere questo progetto turistico da 2 milioni di euro. Naturalmente non c’era traccia dei 2.500-7.000 passeggeri al giorno originariamente previsti.

L’articolo descrive in dettaglio l’impero Orbán a Felcsút. Spiega ai lettori svizzeri le origini del regime, i molti attori della politica ungherese e la sfera pubblica altamente distorta. L’autore conclude l’articolo con un detto attribuito a Ferenc Puskás: “Il denaro rovina tutto”. La leggenda lo dice presumibilmente quando tornò a casa dopo una lunga assenza. “Il calcio ungherese è morto perché tutti cercavano solo soldi.” La democrazia potrebbe subire un destino simile, scrive il giornalista svizzero.

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