Una nuova legge renderà più costoso lo shopping in Ungheria da ottobre

A partire da ottobre, le tariffe per la gestione dei rifiuti aumenteranno nuovamente in Ungheria. Il nuovo decreto del Ministro dell’Energia impone costi aggiuntivi significativi ai produttori in diverse categorie di prodotti, e si prevede che questi vengano trasferiti ai consumatori. Di conseguenza, gli acquisti saranno più costosi a partire da ottobre.

Le tasse sui rifiuti si ripercuoteranno sui prezzi

Il cambiamento risale al sistema di gestione dei rifiuti lanciato dal Governo nel 2023. In quell’occasione, è stato deciso che per i prossimi 35 anni, la filiale MOL MOHU MOL Waste Management Zrt. avrebbe gestito la maggior parte del mercato ungherese dei rifiuti. Insieme alla concessione, è stato introdotto anche il sistema di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR): la sua essenza è che i produttori devono pagare in anticipo il costo della gestione dei rifiuti generati dai loro prodotti – vale a dire la raccolta e il riciclaggio di imballaggi, mobili, dispositivi elettronici o persino vestiti.

Hungary more expensive shopping law decree October
Il Ministro dell’Energia Csaba Lantos ha introdotto il decreto sull’aumento delle tariffe EPR, che entrerà in vigore il 1° ottobre. Foto: Facebook / / Ministero dell’Energia

Questi costi sono integrati nei prezzi delle aziende, per cui gli acquirenti pagano in definitiva la gestione dei rifiuti alla cassa. Ora, il nuovo decreto recentemente pubblicato dal Ministro dell’Energia Csaba Lantos, aumenta ulteriormente le tariffe EPR. Da ottobre, un onere ancora maggiore ricadrà sui produttori – e attraverso di loro, sui consumatori.

Aumenti significativi dei prezzi in diverse aree

A partire da ottobre, il nuovo decreto aumenterà la tariffa EPR per chilogrammo per diversi materiali. Tra gli altri:

  • mobili in legno: da 17 a 51 fiorini,
  • imballaggi in tessuto: da 67 a 148 fiorini,
  • imballaggi in vetro: da 77 a 107 fiorini,
  • carta pubblicitaria: da 94 a 204 fiorini.

Aumenteranno anche le tasse sui rifiuti elettronici, sulle batterie, sulle lampade e sui veicoli.

Profitto sproporzionato al MOHU

I critici del sistema di gestione dei rifiuti sostengono che il problema non è il finanziamento della raccolta dei rifiuti in sé, ma che MOHU ottiene margini di profitto molto più elevati dalle tasse raccolte rispetto a quanto consentito dalle norme UE. Secondo alcuni calcoli, l’azienda opera con un margine del 70-80% su alcuni tipi di rifiuti, mentre l’UE considera giustificato solo un “profitto ragionevole” del 9%.

La testata giornalistica Szabad Európa ha citato come esempio gli imballaggi di carta: dalla tassa EPR di 173 HUF al chilogrammo, MOHU paga ai subappaltatori solo 80-90 HUF per la raccolta e lo smistamento, mentre il resto rimane all’azienda. I partner che hanno parlato con 24.hu hanno anche affermato che vengono loro offerti termini peggiori, i pagamenti vengono trattenuti e subiscono pressioni per accettare contratti sfavorevoli.

Ulteriori cambiamenti nel sistema di MOHU

  • Rifiuti ingombranti: le regole attuali saranno riviste, il che significa che le future raccolte di rifiuti domestici di grandi dimensioni potrebbero essere organizzate in modo diverso.
  • Cantieri: nuove condizioni per i rifiuti da costruzione e demolizione e limiti più severi sulla quantità di rifiuti che possono essere consegnati.
  • Rifiuti verdi: nuove regole per i sacchi di raccolta ufficiali, che chiariscono lo smaltimento e il ritiro.
  • Autorizzazione: regole più chiare su come i rifiuti possono essere consegnati per conto di qualcun altro.

Una delle maggiori novità è l’introduzione di depositi mobili di rifiuti, principalmente per aiutare i residenti degli insediamenti più piccoli. Questi permetteranno alle persone di consegnare i rifiuti più grandi o speciali – come i mobili, l’elettronica o i materiali pericolosi – localmente e ad orari prestabiliti.

Ricavi elevati, ma ancora in rosso

Sebbene MOHU abbia generato circa 220 miliardi di fiorini in ricavi EPR lo scorso anno, l’azienda ha chiuso il 2024 con una perdita. Secondo 24.hu, ha accumulato quasi 50 miliardi di HUF di deficit, che hanno contribuito al cambio di leadership: L’amministratore delegato Zsolt Pethő si è dimesso ed è subentrata una nuova dirigenza. Da allora, l’azienda ha rinegoziato i contratti con i subappaltatori, mentre si prevede che i ricavi di quest’anno superino quelli dell’anno scorso, soprattutto dopo che le tariffe più alte entreranno in vigore da ottobre.

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