Una sedia vuota: L’Ungheria è esclusa dalla riunione dell’UE sul muro di droni

Nove Stati membri dell’UE e l’Ucraina parteciperanno all’incontro di venerdì sulla creazione di un cosiddetto ‘muro di droni’ per proteggere i confini orientali dell’Unione. Un Paese sarà assente: L’Ungheria, l’unico Stato dell’UE confinante con l’Ucraina che non sarà presente al tavolo.
La Slovacchia aderisce, l’Ungheria non partecipa
Il Commissario europeo per la Difesa Andrius Kubilius ha convocato i ministri della Difesa degli Stati in prima linea per il 26 settembre, per discutere i piani di un sistema di difesa aerea comune contro i droni. L’Ungheria e la Slovacchia erano state inizialmente escluse, ma il portavoce della Commissione Thomas Regnier ha annunciato in un briefing per la stampa a Bruxelles mercoledì, come riportato da Ukrainska Pravda, che la Slovacchia si è ora unita all’elenco dei partecipanti.
L’iniziativa mira a costruire una rete difensiva coordinata per contrastare i veicoli aerei senza pilota. Con la Slovacchia a bordo, i colloqui di venerdì riuniranno Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia, Polonia, Romania e Bulgaria, a cui si aggiungeranno Danimarca, Ucraina e Slovacchia.
“Non si tratta solo di un incontro formale. Ci aspettiamo impegni forti e risultati concreti da parte degli Stati membri”, ha sottolineato Regnier, aggiungendo che anche i partner della NATO saranno coinvolti nelle discussioni.
Il nome dell’Ungheria, tuttavia, manca nell’elenco. Sebbene confini con l’Ucraina e sia direttamente interessata dalle minacce alla sicurezza regionale, il governo ungherese non ha ancora manifestato l’intenzione di aderire al progetto.
Che cos’è il “muro dei droni”?
Il muro dei droni sarebbe una rete di difesa congiunta lungo i confini orientali dell’UE, progettata per rilevare e intercettare i velivoli senza pilota. Il sistema combinerebbe radar, sensori e intercettori anti-drone, gestiti collettivamente dai Paesi partecipanti.

L’urgenza del progetto è stata sottolineata da eventi recenti. Martedì, la Commissione Europea ha indicato una serie di incidenti come prova della necessità di un tale sistema:
“Per coloro che ancora dubitavano della necessità di avere un muro di droni nell’Unione Europea, ecco un altro esempio di quanto sia importante”, ha detto Thomas Regnier, portavoce della Commissione per la politica di difesa.
Ha sottolineato che la minaccia è tangibile, notando che diversi Stati membri sono già stati presi di mira.
“Gli ultimi attacchi in Romania, in Polonia, in Estonia e ora in Danimarca – quattro Stati membri sono stati presi di mira. È proprio per questo che lavoreremo su questo muro di droni”.
I leader dell’UE e della NATO rispondono alle incursioni
Le incursioni di droni e aerei hanno attirato l’attenzione anche dei leader europei. Il Primo Ministro norvegese Jonas Gahr Støre ha definito inaccettabile che gli aerei russi abbiano violato lo spazio aereo norvegese tre volte quest’anno, anche se ha notato che gli incidenti sono stati meno gravi di quelli avvenuti in Estonia, Polonia o Romania.

Il caso più allarmante si è verificato nei pressi dell’aeroporto di Copenaghen, dove grandi droni hanno interrotto il traffico aereo per ore. Il Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, ha dichiarato che sono stati coinvolti almeno tre droni di grandi dimensioni, mentre la polizia danese ha riferito che due o tre si sono avvicinati da direzioni diverse, lampeggiando con le loro luci prima di scomparire. Frederiksen ha descritto l’incidente come “l’attacco più grave alle infrastrutture critiche danesi fino ad oggi”.
Un portavoce dell’UE ha poi suggerito che lo schema degli incidenti indicava la Russia, anche se Rutte ha avvertito che era troppo presto per attribuire la colpa.

Una sedia vuota
L’ondata di incursioni aeree ha aumentato le tensioni in tutta la regione, motivo per cui l’incontro di venerdì a Bruxelles ha un peso particolare. Le ragioni dell’assenza dell’Ungheria non sono ancora chiare – e anche se la sua assenza non fermerà i progressi sul muro dei droni, rimangono domande sulle conseguenze politiche dell’assenza in un momento in cui le relazioni UE-Ungheria sono già tese.
Immagine in primo piano: NATO / nato.int

