Il rapporto sulla libertà di religione degli Stati Uniti fornisce valutazioni contrastanti sull’Ungheria

Washington, 5 ottobre (MTI) 1 L’ultimo rapporto del Dipartimento di Stato americano sulla libertà religiosa pubblicato mercoledì ha stabilito che la costituzione ungherese garantisce la libertà di religione Il rapporto ha tuttavia formulato osservazioni critiche sulla cancellazione di gruppi religiosi e altre questioni.

Ha affermato che la Costituzione prevede la libertà di religione, separa Chiesa e Stato e stabilisce che le comunità religiose sono entità giuridiche indipendenti con le quali lo Stato può cooperare sugli obiettivi della comunità.

Tuttavia, l’“deregistrazione di oltre 350 organizzazioni religiose ai sensi della Legge sulla Religione del 2011 è rimasta intatta nonostante gli sforzi di alcuni gruppi religiosi per contestare la perdita del loro status nei tribunali nazionali e una sentenza definitiva della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) che la legge costituisce una violazione della libertà di associazione rispetto alla libertà religiosa, ha affermato il”.

Il rapporto concludeva che l’accesso dei gruppi religiosi minoritari ai finanziamenti statali e alle attività religiose presso le istituzioni pubbliche rimaneva una via di salvataggio limitata.

Ha osservato che i gruppi ebraici hanno rifiutato di partecipare alle commemorazioni del governo centrale per celebrare il 70° anniversario dell’Olocausto in Ungheria a seguito delle crescenti preoccupazioni sulle politiche del governo. Tra le misure criticate si menziona la decisione di erigere un monumento dedicato alle vittime dell’occupazione tedesca nel 1944-45, il coordinamento e la consultazione limitati “” riguardo al nuovo museo “House of Fates” incentrato sui bambini vittime dell’Olocausto e la nomina di un direttore dell’Istituto Veritas che fece dichiarazioni controverse sulla deportazione degli ebrei nel 1941.

Il rapporto afferma che il governo ha organizzato numerosi eventi per il 70° anniversario, con discorsi del presidente e del primo ministro che criticavano l’antisemitismo e riconoscevano il ruolo svolto dallo Stato ungherese durante l’Olocausto.”

Tuttavia, gli incidenti antisemiti (attacchi fisici e verbali, profanazione del cimitero, negazione dell’Olocausto, revisionismo) e le dichiarazioni pubbliche, soprattutto da parte del nazionalista radicale Jobbik, hanno continuato a “raise preoccupazioni nella comunità ebraica” Un sondaggio condotto dalla Fondazione non governativa Azione e Protezione ha rilevato che circa un terzo della popolazione adulta aveva pregiudizi contro gli ebrei.

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