Ricordate le vittime ungheresi e rom degli scontri etnici di Targu Mures del 1990

Le vittime degli scontri etnici del 1990 a Targu Mures (Marosvásárhely), nella Romania centrale, sono state ricordate domenica, in un monumento recentemente eretto nel cimitero della vicina Sangeorgiu de Mures (Marosszentgyörgy).

Il sindaco Szabolcs Sófalvi ha riconosciuto le vittime ungheresi e rom degli scontri del marzo 1990 e ha chiesto non vendetta, ma lavoro per garantire che una simile tragedia non si ripeta mai.

Alla commemorazione è stata letta una lettera del ministro degli Esteri Péter Szijjártó In essa, ha detto

la lezione di “black March” era che le persone e le nazioni devono aiutarsi, non opporsi, a vicenda nella lotta per la prosperità”.

Il 19 marzo 1990, un gruppo di uomini rumeni armati di lance e asce furono trasportati a Targu Mures per proteggere la città dagli ungheresi etnici. La folla attaccò il quartier generale del partito etnico ungherese RMDSZ e picchiò diversi ungheresi, tra cui il noto autore András Sütő.

Il giorno successivo è stata organizzata una contromanifestazione di etnia ungherese e rom, che ha cacciato la folla dalla città.

Negli scontri morirono cinque persone e 278 rimasero ferite, in seguito le autorità rumene indagarono solo sulla contromanifestazione, e mossero solo accuse contro ungheresi e rom, molti dei quali furono condannati al carcere.

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