Il nazionalista rumeno Simion definisce il Trianon un “momento di verità”, non una punizione per l’Ungheria

George Simion, politico rumeno di estrema destra e secondo classificato alle elezioni presidenziali del Paese, ha rilasciato una dichiarazione controversa in occasione dell’anniversario del Trattato di Trianon. Ha affermato che il trattato, che ha portato l’Ungheria a perdere due terzi del suo territorio dopo la Prima Guerra Mondiale, non era una punizione per l’Ungheria, ma un ripristino dei diritti storici della Romania.
“Una vittoria per la giustizia storica
In una dichiarazione pubblica pubblicata in occasione dell’anniversario della firma del trattato, Simion ha descritto il 4 giugno 1920 come un giorno di “giustizia storica”. Secondo lui, l’accordo ha corretto i torti del passato e ha riconosciuto la lotta e la legittimità della nazione rumena. “Il 4 giugno non è stato un giorno come un altro: è stato il momento in cui il mondo ha dovuto accettare la verità di una nazione che ha combattuto con un cuore pieno di fede”, ha detto.
Ha inoltre affermato che la Romania non ha chiesto pietà o favori, ma ha preteso giustizia e l’ha ricevuta, non grazie alla generosità delle grandi potenze, ma perché “la verità non poteva più essere ignorata”.
“L’Ungheria ha perso ciò che aveva preso con la forza”.
Simion ha sottolineato che il trattato non deve essere visto come una punizione contro l’Ungheria. “Il Trianon non fu una punizione per l’Ungheria. Fu un momento di verità”, ha dichiarato, affermando che l’Ungheria perse solo i territori che aveva “preso con la forza”. Secondo lui, la Romania ha semplicemente reclamato ciò che le spettava di diritto, “attraverso il sangue e la volontà”.
Ha anche affermato che il trattato ha posto fine all'”umiliazione” dell’etnia romena in Transilvania, alla quale, a suo dire, sono state negate la lingua, la fede e la dignità sotto il dominio ungherese.
Legami con Orbán e reazioni ungheresi
La campagna di Simion ha messo in evidenza il suo legame con il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán. Durante un evento della campagna di maggio a Tihany, Orbán ha elogiato Simion, affermando che “è arrivato il tempo delle nazioni e dell’Europa cristiana”. Il premier ungherese ha anche segnalato che l’Ungheria non sosterrà l’isolamento o le ritorsioni contro la Romania o la sua futura leadership, indipendentemente dall’esito delle elezioni.
Nonostante le lodi di Orbán, il partito rumeno di etnia ungherese, l’Alleanza Democratica degli Ungheresi in Romania (RMDSZ), ha appoggiato l’avversario di Simion, Nicușor Dan, al secondo turno delle elezioni, scrive 24.hu. In particolare, Dan ha ottenuto ottimi risultati nelle contee di Harghita e Covasna: regioni con grandi popolazioni di etnia ungherese.
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