Interessi internazionali: Perché Orbán ha sostenuto l’anti-ungherese Simion? Richieste americane e italiane sullo sfondo

Il recente appoggio del Primo Ministro ungherese Viktor Orbán a George Simion, candidato presidenziale di estrema destra della Romania, ha suscitato sorpresa e polemiche sia in patria che all’estero. Secondo un’inchiesta di Válasz Online, la decisione non è stata presa in modo isolato, poiché sarebbe stata influenzata da richieste provenienti da Stati Uniti, Italia e Portogallo.

Orbán ha elogiato Simion durante un discorso tenuto all’inizio di maggio a Tihany, nonostante il fatto che Simion e il suo partito AUR siano stati etichettati come anti-ungheresi dal principale partito etnico ungherese della Romania, il RMDSZ. La mossa è stata inaspettata, anche negli ambienti della politica estera dell’Ungheria. Un insider del governo ha dichiarato a Válasz Online che “la questione non era mai stata all’ordine del giorno”.

Simion Romania
George Simion. Foto: depositphotos.com

Secondo quanto riferito, molteplici fattori hanno contribuito alla controversa dimostrazione di sostegno. Strategicamente, l’allineamento con Simion rientra nell’obiettivo a lungo termine di Orbán di rafforzare i legami con il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), guidato dal Primo Ministro italiano Giorgia Meloni e dal partito polacco Diritto e Giustizia (PiS), di cui fa parte anche AUR. Un’alleanza più stretta con questo blocco di destra potrebbe aumentare l’influenza di Orbán all’interno del Parlamento europeo.

Inoltre, Válasz Online suggerisce che Orbán potrebbe aver visto Simion come un potenziale alleato nel Consiglio europeo. Un partner che la pensa come lui potrebbe aiutare l’Ungheria a respingere un nuovo procedimento ai sensi dell’Articolo 7 o altre sanzioni dell’Unione Europea che mirano a contrastare il regresso democratico dell’Ungheria.

La decisione potrebbe anche essere stata influenzata da considerazioni transatlantiche. Le fonti sostengono che gli alleati di Donald Trump erano desiderosi di vedere Simion, che considerano un alleato ideologico, ottenere il potere in Romania. Il direttore politico di Orbán, Balázs Orbán (responsabile della gestione delle relazioni con gli Stati Uniti), avrebbe trasmesso questo interesse al Primo Ministro.

Nonostante le manovre politiche, Simion alla fine ha perso la corsa presidenziale. I risultati finali pubblicati dall’Ufficio elettorale centrale della Romania il 20 maggio mostrano che Nicușor Dan ha vinto le elezioni con oltre 6,1 milioni di voti, sconfiggendo Simion di circa 830.000 voti.

Péter Magyar in Nagyvárad tisza party
Péter Magyar all’arrivo a Oradea, Romania. Foto: FB/Péter Magyar

La reazione della comunità ungherese in Romania è stata rapida. L’RMDSZ ha condannato pubblicamente le opinioni di Simion e l’approvazione di Orbán, creando un’insolita frattura tra il governo ungherese e gli ungheresi etnici al di là del confine. Sebbene il discorso non abbia interrotto i legami, ha creato un’apertura per gli sfidanti politici. L’esponente dell’opposizione ungherese Péter Magyar ha iniziato a corteggiare il sostegno degli ungheresi etnici in Romania, ritenendo che il suo movimento possa rivaleggiare con Fidesz in questo segmento di elettori entro la prossima primavera, anche se gli analisti lo considerano un obiettivo troppo ambizioso per ora.

Nel breve termine, il governo ungherese si concentra sull’allentamento delle tensioni con l’RMDSZ.

Per ulteriori notizie su Orbán, leggere QUI. Per quanto riguarda le notizie su Péter Magyar, cliccare QUI.

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