Il gabinetto Orbán ha rivelato quando inizierà la migrazione di massa verso l’Ungheria se perderà le elezioni del 2026

L’Ungheria affronta una “pressione senza precedenti per accettare i migranti o pagare pesanti multe dell’UE” a partire dal luglio 2026 “se un governo pro-Bruxelles prende il potere”, ha avvertito Bence Rétvári, segretario di Stato parlamentare presso il Ministero degli Interni, in una dichiarazione di lunedì.

Il Consiglio Giustizia e Affari Interni dell’Unione Europea ha approvato un nuovo sistema di quote migratorie, mirando a Paesi come l’Ungheria che hanno resistito alla ricollocazione. “Un governo pro-Bruxelles renderebbe l’Ungheria un obiettivo primario per il reinsediamento forzato”, ha ammonito Rétvári, notando che l’attuale governo “ha ripetutamente rifiutato le quote, accettando invece le brutali sanzioni dell’UE”.

Alla riunione della Presidenza danese dell’UE, Zoltan Bolcsik, Segretario di Stato per la polizia, ha ribadito il rifiuto dell’Ungheria del Patto UE sulla migrazione e l’asilo, definendo la delocalizzazione “fondamentalmente difettosa”. Ha invece esortato a rafforzare le frontiere esterne e a sostenere la sicurezza delle frontiere dei Paesi terzi, aree in cui l’Ungheria ha contribuito con oltre 1,5 miliardi di euro e ha dispiegato la polizia alle frontiere Serbia-Nord Macedonia e Bulgaria-Turchia.

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Fonte: depositphotos.com

“Gli avvertimenti dell’Ungheria si sono avverati”, ha dichiarato Rétvári. “Solo un governo nazionale potrà continuare a resistere”.

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