“Non saremo mai abbastanza grati a István Pásztor, che ha riconciliato ungheresi e serbi e ha mostrato la strada sulla quale i due popoli possono avanzare insieme”, ha affermato il primo ministro Viktor Orbán nel suo elogio funebre al capo della repubblica. Alleanza degli ungheresi della Vojvodina (VMSZ), sabato a Subotica.
"Sentiamo il peso dell'eredità politica che ci è stata lasciata, siamo europei centrali, quindi sappiamo esattamente quanto facilmente un amico può diventare un nemico, e quanto sia raro in questa regione che ex nemici diventino amici", ha detto. Circa un decennio fa sarebbe stato impensabile che le due nazioni potessero contare l’una sull’altra in ogni cosa, Orbán ha detto, aggiungendo che “oggi sarebbe però impensabile che non condividessimo le gioie e i dolori gli uni degli altri”.
Orbán ha salutato il leader ungherese della Vojvodina insieme al presidente serbo Aleksandar Vucic.
Vucic ha detto che István Pásztor è stata una figura storica, il cui nome sopravvivrà non solo nei libri di testo ungheresi, ma anche nei libri di testo serbi. Lui è riuscito a collegare il più grande partito serbo e il più grande partito ungherese della Vojvodina, nonché i leader serbi con il governo ungherese, ha aggiunto il presidente serbo. Pásztor ha sempre lavorato per la riconciliazione, ha sempre difeso gli interessi sia ungheresi che serbi ed è stato disposto al compromesso perché sapeva che senza l'accordo non c'è progresso, ha detto Vucic.
Pásztor è morto lunedì all'età di 67 anni dopo una breve e grave malattia.
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