Altri cinque ungheresi riescono a lasciare Israele

Altri cinque cittadini ungheresi sono riusciti a lasciare Israele, ha detto mercoledì Péter Szijjártó, ministro degli Affari esteri, sottolineando che chiunque cerchi protezione consolare riceve aggiornamenti ogni due ore sulla situazione e sulle opzioni per lasciare il Paese.
Nel mezzo delle continue operazioni armate, i dipendenti dell’ambasciata ungherese a Tel Aviv devono recarsi regolarmente nei rifugi Szijjártó detto in una dichiarazione del ministero.
Ha detto che i servizi consolari sono comunque operativi 24 ore su 24 e che a Budapest il personale consolare è stato aumentato in modo che tutti coloro che si sono registrati per la protezione consolare lo ricevano.
Ha respinto le notizie secondo cui l’ambasciata non era riuscita a rimanere in contatto con i cittadini come “lies”, aggiungendo che c’erano prove documentali per dimostrarlo.
La compagnia aerea turca che normalmente opera servizi per Israele ha cancellato i suoi voli, mentre i voli da Budapest della compagnia aerea israeliana El Al a volte raggiungere Tel Aviv e talvolta atterrare a Larnaca e tornare a Budapest, ha detto.
Ogni volta che un volo raggiunge Tel Aviv, il personale consolare dell’aeroporto cerca di assegnare passeggeri ungheresi ai posti rimanenti, ed è così che cinque persone sono riuscite a lasciare il paese il giorno precedente, ha detto.
Il ministro ha detto che partire da Israele per via aerea è sempre più difficile e pericoloso, mentre le partenze via terra sono limitate a quattro valichi di frontiera, tre verso la Giordania e uno in direzione dell’Egitto, e l’attraversamento può essere effettuato solo durante il giorno.
Ha detto che finché i cittadini ungheresi saranno in Israele, “noi rimarremo in costante contatto con tutti”.
Szijjártó ha affermato che purtroppo i segnali indicano che la situazione si aggraverà ulteriormente e ha esortato la comunità internazionale a fare tutto il possibile per evitare che ciò accada.
Il ministro ha messo in guardia contro una delle catastrofi umanitarie più gravi nella storia dell’umanità nel prossimo periodo se non si farà nulla per prevenirla.
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