È finita – Budapest ritira la candidatura olimpica
Budapest, 1 marzo (MTI) – L'Assemblea di Budapest ha votato mercoledì a favore di una mozione per ritirare la candidatura della città a ospitare i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2024.
L'offerta è stata messa in discussione dopo che il Momentum Movement ha raccolto oltre 266,000 firme per lanciare un referendum.
La decisione è stata sostenuta da 22 rappresentanti della città, mentre 6 hanno votato contro.
La proposta di ritirare l'offerta è stata avanzata dal sindaco di Budapest Istvan Tarlos, che ha addotto come motivo la mancanza di unità sulla questione.
Prima del voto, i partiti di opposizione hanno tenuto conferenze stampa.
Jobbik in primo luogo ha incolpato il governo per il fallimento dell'offerta, insistendo sul fatto che non era disposto a impegnarsi in un dialogo autentico con i residenti di Budapest. Il partito ha anche accusato i socialisti dell'opposizione di fare marcia indietro sul loro precedente sostegno per convenienza politica.
I socialisti hanno affermato che la maggioranza di governo dell'Assemblea di Budapest aveva ritirato l'offerta della città in un "modo ingiusto" invece di consentire l'avvio di un plebiscito. Allo stesso modo, l'LMP ha sostenuto che un referendum locale avrebbe dovuto decidere la questione piuttosto che l'Assemblea di Budapest.
La Coalizione Democratica (DK) ha affermato che il governo non può ignorare il parere di 266,000 persone che hanno firmato a favore di un plebiscito. La rappresentante di DK Erzsebet Gy Nemeth ha affermato che, sebbene DK si fosse opposta all'offerta fin dall'inizio, non credeva che il dono di decidere il suo destino avrebbe dovuto essere nelle mani di tre persone, vale a dire il primo ministro, il sindaco di Budapest e il capo dell'Ungheria Comitato Olimpico.
Il partito Egyutt ha chiesto che la società responsabile della candidatura olimpica venisse liquidata immediatamente.
Il partito del Dialogo ha accusato il governo di aver sempre bluffato nel sostenere l'offerta. Il legislatore del dialogo Gergely Karacsony ha insistito sul fatto che al governo non sarebbe dispiaciuto se il progetto di ospitare i Giochi fosse stato abbandonato sull'esito di un referendum, sostenendo che il governo avrebbe altrimenti assunto garanzie in merito all'esecuzione del bilancio e chiarito gli appalti pubblici.
Foto: mattone visivo
Fonte: MTI
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