Carlo Acutis, 15 anni, è stato canonizzato come primo santo millenario dalla Chiesa Cattolica

Domenica, Carlo Acutis, un ragazzo italiano morto di leucemia a soli 15 anni, è stato canonizzato, diventando il primo santo della generazione dei Millennial. Definito “l’influenzatore di Dio”, Acutis è stato beatificato nel 2020 presso la Basilica di San Francesco d’Assisi, in Italia. La sua canonizzazione era originariamente prevista per aprile di quest’anno, ma è stata posticipata in seguito alla morte di Papa Francesco.

Il giovane santo

Nato a Londra nel 1991 da genitori italiani e cresciuto a Milano, Acutis aveva un forte interesse per i videogiochi e la tecnologia, ma ha incanalato questa passione nella creazione di siti web per organizzazioni cattoliche, documentando miracoli e promuovendo la fede. Ha anche aiutato le persone svantaggiate nella sua comunità, ha sostenuto i poveri, ha difeso le vittime del bullismo scolastico e ha offerto conforto ai figli di genitori divorziati, secondo la CNN.

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La tomba di Carlo Acutis ad Assisi. Foto: Wikimedia Commons/Dobroš

Il Vaticano afferma che dopo la sua morte, Carlo ha miracolosamente salvato la vita di diversi giovani. Nel 2013, si dice che abbia guarito un ragazzo affetto da cancro al pancreas grazie all’intervento divino. Papa Francesco gli ha attribuito una seconda guarigione miracolosa nel maggio 2024, aprendo la strada alla sua canonizzazione, come riportato da Telex.

“Influenzatore di Dio” agli occhi dei giovani

Acutis è diventato un nome familiare tra i giovani di tutto il mondo, servendo come un modello di ruolo relazionabile, lontano dall’immagine tradizionale dei santi. Viene spesso raffigurato in jeans, maglietta e scarpe da ginnastica: un’immagine che risuona con i giovani di oggi. Sua madre, Antonia Salzano, ritiene che la vita e la fede di Carlo offrano una guida per coloro che stanno affrontando le sfide dell’era digitale: “Carlo ha detto che sì, Internet deve essere usato per scopi buoni”.

Uno dei messaggi centrali della vita di Carlo è l’importanza dell’unicità individuale: “Ognuno è speciale, ognuno ha una vocazione. Se non riconosciamo questa missione, diventiamo solo una copia di qualcun altro”, ha detto sua madre.

Il rapido e insolito percorso verso la santità

Il processo di canonizzazione è stato insolitamente veloce. Dovevano essere verificati due miracoli. Il primo riguardava la guarigione di un bambino brasiliano nato con una malattia congenita. Il secondo era la guarigione di una ragazza costaricana che aveva subito una grave ferita alla testa dopo essere caduta dalla bicicletta. Gli esperti medici e teologici del Vaticano hanno esaminato a fondo l’autenticità dei miracoli.

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Carlo Acutis. Foto: Wikimedia Commons/AndyScott

Gli ultimi giorni e la morte di Carlo

Il 1° ottobre 2006, Carlo sviluppò un mal di gola. Una settimana dopo, l’8 ottobre, era troppo indisposto per partecipare alla Messa. Poco dopo, i medici gli diagnosticarono una leucemia promielocitica acuta e dissero alla sua famiglia che non c’era speranza di sopravvivenza. Quando i medici gli hanno chiesto se soffriva molto, Carlo ha risposto: “Ci sono persone che soffrono molto più di me”.

Le sue ultime parole alla madre sono state:

“Mamma, non avere paura. Da quando Gesù si è fatto uomo, la morte è diventata il passaggio verso la vita, e non abbiamo bisogno di fuggirla. Prepariamoci a sperimentare qualcosa di straordinario nella vita eterna”.

Carlo è poi entrato in coma ed è stato trasferito in terapia intensiva. Dopo aver subito un’emorragia cerebrale, l’11 ottobre è stato dichiarato in stato di morte cerebrale. Carlo è morto il 12 ottobre 2006, alle 18.45, all’età di 15 anni.

Oggi, migliaia di giovani si recano in pellegrinaggio alla tomba di Carlo ad Assisi. Chiese e scuole in tutto il mondo sono state dedicate in suo onore.

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