Contenuto di Fidesz con il piano di crescita dei Balcani occidentali del PE

Gli eurodeputati Fidesz, al potere in Ungheria, hanno accolto con favore il via libera del Parlamento europeo a un piano di crescita da 6 miliardi di euro volto a promuovere l’integrazione dei paesi dei Balcani occidentali.

In una dichiarazione inviata a MTI mercoledì sera, l’eurodeputato Kinga Gál detto che il piano è stato determinante per l’adesione della regione, portando a una cooperazione più approfondita nei settori del controllo delle frontiere, dell’energia e dell’economia, che potrebbe produrre benefici significativi anche all’Ungheria.”

Il PE dà il via libera al piano di crescita dei Balcani occidentali

Senza i Balcani occidentali, l’Unione Europea “non potrebbe avere successo nella competizione globale e non potrebbe garantire la stabilità nei Balcani occidentali, che è una delle condizioni più importanti per la pace in Europa, ha detto” Gál. Ha detto che è inaccettabile che i confini dell’Europa siano minacciati da “persone che contrabbandano anelli e bande di migranti armati”. “Il governo ungherese ha avuto la posizione che proteggere le frontiere esterne dell’UE è un compito importante sul quale non potremmo scendere a compromessi nemmeno con Bruxelles, ha detto”.

EURODEPUTATO Andor Deli ha affermato che il Piano di crescita non solo potrebbe accelerare l’allargamento dell’UE, ma contribuire a ripristinare la reputazione rovinata della credibilità dell’UE. Ha insistito sul fatto che il trattamento di “poor” dell’UE nei confronti della Serbia e dell’intera regione ha portato a “wavering trust” riguardo all’adesione di quei paesi, mentre il nuovo meccanismo potrebbe inviare “un segnale incoraggiante”.

Deli ha affermato che l’adesione dei paesi dei Balcani occidentali ai finanziamenti comunitari dovrebbe essere resa possibile attraverso criteri di “realistici e oggettivi” e ha avvertito che tali condizioni non possono essere utilizzate da Bruxelles per esercitare pressioni politiche”. Tali comportamenti potrebbero creare “estraniazione e incertezza” tra i candidati, che l’UE “non può permettersi nell’attuale, pericolosa situazione geopolitica,”, ha aggiunto.

Leggi anche:

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *