Decisione controversa: oltre 2000 trafficanti stranieri rilasciati dalle carceri ungheresi nel 2023

Nel 2023 oltre duemila trafficanti stranieri sono stati liberati dalle carceri ungheresi.
Dall’agosto dello scorso anno, una media mensile di 127 trafficanti stranieri è stata rilasciata dalle carceri ungheresi Il governo ha giustificato i rilasci, citando il costo sostanziale della cura di questi individui, che ammonta a miliardi di fiorini all’anno all’interno del sistema penitenziario.
Il Comando Nazionale del Sistema Penitenziario (BvOP) ha informato hvg.hu che i trafficanti di esseri umani del 2021 sono stati imprigionati l’anno scorso In media, quattro trafficanti vengono rilasciati ogni giorno Prima di questa decisione, gli stranieri costituivano il 13% della popolazione carceraria ungherese, per un totale di 2.600 individui, con la maggior parte che scontava condanne per tratta di esseri umani.
Nell’aprile 2023 il governo ungherese ha adottato un decreto per collocare i trafficanti di cittadini stranieri nella cosiddetta detenzione di “reintegration”, secondo tale regolamento un trafficante condannato in Ungheria, a condizione che non abbia commesso altri reati gravi, può uscire dal carcere impegnandosi a lasciare il paese entro 72 ore Formalmente denominata detenzione di “reintegration,” in pratica, ciò consente al condannato di recarsi dove vuole La mancata uscita dall’Ungheria e il successivo arresto comportano il ritorno in carcere.
Il governo ungherese ha difeso la sua decisione, citando vincoli di bilancio. Tuttavia, gli esperti sostengono che la politica governativa sui rifugiati ha contribuito al fiorente business del traffico di esseri umani. Da maggio 2020, le domande di asilo non possono essere presentate alla frontiera o in Ungheria, creando un lucroso “market” per gli ambienti della criminalità organizzata, poiché i richiedenti asilo sono dissuasi dal perseguire vie legali.
Tuttavia, il rilascio da parte del governo dei trafficanti di persone condannate mina gli sforzi delle forze dell’ordine, dei pubblici ministeri e di coloro che aiutano nell’arresto.
Il rilascio dei prigionieri ha suscitato la disapprovazione dell’Unione Europea, in particolare della vicina Austria Nel maggio dello scorso anno, il ministero degli Esteri austriaco ha interrogato l’ambasciatore ungherese sul rilascio dei trafficanti. La leadership austriaca ha espresso insoddisfazione per le azioni dell’Ungheria, dato che un numero considerevole di immigrati clandestini che entrano in Austria lo fanno attraverso l’Ungheria, che mantiene una rigorosa politica anti-rifugiati.
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