Fiorino al minimo di due mesi a causa della grande decisione di Trump

Il fiorino ungherese è stato sottoposto a rinnovate pressioni questa settimana mentre le crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina hanno scosso i mercati globali. In seguito alla rapida risposta della Cina alle nuove tariffe statunitensi, la valuta ungherese è scivolata al minimo di due mesi rispetto all’euro.
Le tariffe statunitensi sulle merci cinesi danneggiano il fiorino
Telex riferisce che il fiorino ungherese ha sperimentato una rinnovata volatilità mercoledì a seguito delle tariffe di ritorsione della Cina in risposta ai nuovi dazi all’importazione degli Stati Uniti imposti dall’amministrazione Trump L’euro si è brevemente indebolito a circa 410 HUF, segnando un minimo di due mesi per la valuta ungherese Secondo Portafoglio, le turbolenze valutarie derivavano sia dall’implementazione di maggiori dazi statunitensi sulle merci cinesi sia dalle rapide contromisure della Cina annunciate più tardi quel giorno, nonostante una leggera ripresa in prima serata, la valuta ungherese è riuscita a risalire solo a circa 409 contro l’euro, riflettendo la persistente incertezza del mercato.
Non è l’anno migliore per la valuta ungherese
L’inizio dell’anno era già impegnativo per il fiorino, con la valuta che è scesa al minimo di due anni all’inizio di gennaio quando l’euro è salito verso i 416 HUF. Un graduale rafforzamento è seguito fino a febbraio, portando il tasso di cambio al di sotto dei 400 HUF entro la fine del mese Il primo ministro Orbán ha commentato brevemente la stabilità, chiamandola “peace” Tuttavia, la valuta è rimasta sensibile agli sviluppi internazionali Gli analisti di Erste prevedono un ritorno a 415 EUR/HUF entro la fine dell’anno, con un ulteriore indebolimento a 420 entro la fine del 2026, evidenziando una prospettiva cauta per la valuta ungherese in mezzo delle tensioni geopolitiche in corso.
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