FOTO: Enorme protesta a Budapest, manifestanti hanno cercato di bloccare Ponte delle Catene, è intervenuta la polizia

I manifestanti alleati dell’opposizione che hanno tenuto quella che inizialmente era una manifestazione legale davanti al Parlamento si sono staccati e hanno marciato verso l’ufficio del Primo Ministro nel Distretto del Castello giovedì pomeriggio, e una volta attraversato il Ponte delle Catene, la polizia lo ha chiuso, citando l’ostruzione del traffico e il fatto che i manifestanti non avevano ottenuto il permesso di marciare.
Il deputato indipendente Ákos Hadházy ha indetto la protesta contro l’emendamento alla legge sull’assemblea e ha chiesto ai manifestanti di recarsi a piedi sull’Isola Margherita. Sostenitori del Movimento Momentum la partecipazione all’evento si è invece diretta verso il Ponte delle Catene. “Il ponte è stato occupato in un’assemblea illegale,” il Questura di Budapest scritto in un comunicato.

Ecco un video:
Ore prima in piazza Kossuth

Alla settima manifestazione di questo tipo, Hadházy ha detto in piazza Kossuth che la loro protesta non era solo contro la legge dell’assemblea, ma anche un tentativo di libertà e il loro desiderio di vivere in un paese democratico… e costituzionale.
Citando lo statista e ministro della giustizia ungherese Ferenc Deák, ha affermato che l’“luck e la time” potrebbero ripristinare i valori della nazione a meno che il popolo non abbandoni casualmente la libertà.
“Quindi siamo qui per dimostrare che non stiamo abbandonando la nostra libertà e che intendiamo riconquistarla, ha detto”.

L’emendamento alla legge sull’assemblea, ha detto, rappresenta una linea rossa tra le tante che i detentori del potere stanno attraversando.
Hadházy ha fatto riferimento anche all’“a sistema di sorveglianza di tipo cinese” utilizzato contro esponenti dell’opposizione, aggiungendo che egli “non potrebbe guardare i suoi figli e genitori nell’occhio” se non si facesse tutto il possibile per garantire che non debbano vivere in un paese che impiega tale sistema misure.
Martedì prossimo il deputato ha promesso di tenere un’ulteriore protesta autorizzata dalla polizia in piazza Ferenciek e successivamente manifestazioni nello stesso luogo ogni martedì.

László Majtényi, un avvocato, ha definito il 15° emendamento alla Legge Fondamentale “la più vergognosa” finora, progettata per portare avanti gli obiettivi politici del partito al potere Fidesz. Ha detto che non solo ha distrutto la costituzionalità ma anche l’intero sistema legale ungherese. Il divieto dell’orgoglio, ha aggiunto, violava la dignità umana.
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