Gábor Vona, il candidato del partito Jobbik a primo ministro

Il presidente del partito Gábor Vona è stato nominato per la carica di primo ministro per le elezioni generali del 2014 dal decimo congresso di Jobbik tenutosi a Budapest sabato Con un voto segreto, il 98,8% dei delegati ha votato la fiducia al presidente del partito Gábor Vona che guida il partito da sette anni.
Vona ha definito la sua nomina un grande onore, e anche una grande responsabilità Sente di essere molto più preparato per il lavoro rispetto al 2010.
Il Partito Socialista Ungherese ha ricevuto 12 anni per mettersi alla prova, il Fidesz ha ottenuto otto anni; durante questi anni, il paese è stato saccheggiato, il debito nazionale è quadruplicato, i posti di lavoro sono scomparsi, la base manifatturiera del paese spazzata via, siamo diventati leader mondiali in varie forme di comportamento autodistruttivo e mezzo milione di ungheresi sono fuggiti dal paese, ha detto Vona.
Ha poi ribadito le sue precedenti osservazioni sulla società ungherese di cui una parte significativa è tenuta in ostaggio dai partiti socialista e fidesz Questi partiti sono terrorizzati l’uno dall’altro e per questo la campagna elettorale non riguarda programmi ma lotta l’uno contro l’altro Jobbik vorrebbe salvare la società da questa situazione spaventosa, vuole rappresentare quelli che ne avevano abbastanza di entrambi i partiti.
Gábor Vona ha invitato il popolo ungherese a concedere al suo partito quattro anni per poter dimostrare di poter governare il paese in modo molto più efficiente rispetto agli altri partiti. Il programma di Jobbik ha tre pilastri: ripristinare la sicurezza sociale, creare posti di lavoro (salari dignitosi per i lavoratori) e ripristinare la responsabilità del governo (eliminando la corruzione).
Durante l’evento, per il primo tempo, la medaglia della Croce al merito Pongrátz Gergely è stata assegnata al giornalista Ferenc Szaniszló e al Capitano della Nuova Guardia Ungherese István Mészáros.
Dopo il congresso, Gábor Vona e altri cento membri e sostenitori di Jobbik partirono per la Terra di Székely per unirsi alla marcia di Székely per l’autonomia.


