Genitori di etnia ungherese intimiditi dalla procura rumena

Dopo molti anni di lotta per riconquistare le proprietà e riaprire una scuola ungherese a Târgu Mureâ Mure invece/Marosvásárhely, confiscata dal regime comunista alla Chiesa cattolica romana, la Direzione nazionale anticorruzione rumena (DNA) ha accusato il direttore Zsolt József TAMÁSI (ungherese etnico) e l’ispettore capo SOMEAN di corruzione per aver presumibilmente gestito la scuola senza autorizzazione, anche se il Ministero dell’Istruzione aveva precedentemente trovato tutto in ordine.

Il caso ha scatenato una forte reazione nella comunità ungherese e ora il DNA sta inseguendo alcuni dei genitori che stanno lottando per la scuola, chiamandoli a testimoniare riguardo a questo caso, Riteniamo che tale persecuzione sia inaccettabile in qualsiasi stato che pretenda di essere una democrazia sotto lo stato di diritto.

Diversi mesi dopo la riapertura del caso da parte dell’accusa, gli insegnanti hanno finalmente ricevuto il salario non pagato ed è stato nominato un nuovo direttore ad interim, ma questo è solo un lato della medaglia. 140 alunni sono ancora disperati perché il 27 febbraio inizia l’anno scolastico 2017/18 e la scuola non è stata ancora riautorizzata ad iscriversi grazie al Prefetto, che ha recentemente attaccato la nuova decisione presa dal consiglio comunale. Riteniamo che anche questo sia un abuso di potere privo di qualsiasi tipo di giustificazione legale o morale.

Dalla caduta del regime comunista nel 1989, l’Alleanza Democratica degli Ungheresi in Romania (UDMR/RMDSZ) si batte per la restituzione delle proprietà che appartenevano alla comunità ungherese e alle sue chiese storiche, nonché per il ripristino delle scuole ungheresi precedentemente chiuse dallo Stato rumeno nel corso del XX secolo. Il timore di perdere questi diritti recentemente riacquistati e le accuse illegali contro i suoi leader è ciò che indigna ancora una volta la comunità ungherese della Romania, solo pochi anni dopo che il Liceo Székely Mikó è stato rinazionalizzato e tolto al suo legittimo proprietario, la Chiesa riformata ungherese.

Pertanto, a nome della comunità ungherese e delle sue chiese storiche, l’UDMR/RMDSZ esorta le autorità rumene a ritirare tutte le misure ingiuste destinate contro tutte le persone coinvolte in questo caso e a ripristinare l’amministrazione normale e ininterrotta della scuola, poiché la situazione attuale viola diversi diritti garantiti dalla Costituzione e dagli accordi internazionali ratificati dalla Romania, in particolare il diritto a un’istruzione di qualità nella lingua materna.

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