Governo ungherese: Bruxelles deve interessarsi a ciò che il popolo ungherese ha da dire

Il portavoce del governo Zoltán Kovács ritiene che Bruxelles debba essere interessata a ciò che ha da dire il popolo ungherese ed è importante quale sarà il suo messaggio al referendum che si terrà il 2 ottobre.

Kovács ha dichiarato nel programma del venerdì mattina del canale televisivo di servizio pubblico M1 che abbiamo visto nel contesto della Brexit: se le opinioni, la volontà e i sentimenti dei cittadini riguardo a come vanno le cose nell’Unione europea vengono ignorati, ciò potrebbe avere conseguenze come come che uno Stato membro decida di lasciare l’UE.

Il portavoce del governo ha sottolineato: il 2 ottobre il popolo ungherese dovrà decidere su una questione specifica, vale a dire: chi avrebbe dovuto togliere le competenze nazionali e chi non ha mai deciso chi può vivere nel territorio di un dato paese? Il signor Kovács ritiene che questa decisione sarà inevitabile e indiscutibile per Bruxelles che dovrà prendere in considerazione anche dal rispetto del futuro dell’UE, per determinare come cambiare la politica fallita che sta perseguendo riguardo alla questione migratoria.

Ha anche affermato che negli ultimi sei mesi la sinistra, ma in una certa misura anche Jobbik, hanno fatto tutto il possibile per garantire che il referendum sulla ricollocazione forzata dei migranti non fosse valido e di successo. Kovács ha osservato che sorge la domanda: che tipo di democratico è colui che mette in discussione il forum più democratico per esprimere la propria opinione? Lo ha ritenuto la sessione parlamentare straordinaria avviata da Jobbik anche lunedì serve allo scopo di annullare il referendum, nonostante il popolo abbia il diritto di avere voce in capitolo. Di conseguenza, lunedì, come ha detto, “, per motivi di formalità, ci sarà qualcuno in Parlamento che rappresenterà Fidesz, ma non forniremo la maggioranza e la partecipazione necessarie per l’adozione di una decisione”.

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Kovács ha inoltre affermato nel programma 180 minuti di Kossuth Rádió che le condizioni economiche e sociali sono cambiate radicalmente dopo la crisi finanziaria del 2008 e che le sfide si sono moltiplicate dall’inizio della crisi migratoria. Ha citato come esempio che una serie di questioni dovranno essere riviste nel contesto del sistema di assistenza sociale e del sistema pensionistico. La persona e il team che si occuperanno di questi problemi saranno nominati nelle prossime settimane.

In risposta ad una domanda riguardante il Programma dei Titoli di Residenza, il Portavoce del Governo ha sottolineato: la concessione del permesso di soggiorno è legata al più rigoroso controllo di sicurezza nazionale possibile.

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