I liberali sollecitano gli elettori a partecipare al referendum sulle quote

Budapest, 15 agosto (MTI) 1 Il partito liberale non è d’accordo con gli altri partiti di opposizione che vogliono che gli elettori boicottino il referendum del 2 ottobre sulle quote migranti e invita i cittadini a partecipare al voto e a difendere i valori europei, ha detto lunedì l’esperto di politica estera del partito.
István Szent-Iványi ha dichiarato al canale di notizie pubbliche M1 che coloro che “si metteranno da parte” il 2 ottobre astenendosi dal voto non saranno in grado di proteggere i valori europei, l’appartenenza dell’Ungheria all’Europa o la solidarietà europea. Ha detto che i liberali hanno il dovere di dire “yes” all’Europa e alla solidarietà.
Alla domanda se pensa che i partiti di opposizione che invitano gli elettori a restare a casa il 2 ottobre incolperebbero i liberali se l’affluenza alle urne per il referendum fosse superiore alla soglia di validità del 50%, Szent-Ivanyi ha detto che quei partiti hanno già iniziato ad incolparli. Ma i liberali non sono d’accordo con l’“inclinare al mito della soglia di validità, ha detto”, aggiungendo che la questione della validità non ha alcuna reale rilevanza” nel caso di questo referendum perché non avrà alcun effetto legislativo diretto”.
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Szent-Iványi ha definito la formulazione del quesito referendario “manipulative”, sostenendo che l’“resettlement” forzata come concetto è inesistente nel diritto dell’Unione Europea.
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Nel referendum, agli elettori verrà chiesto di
“Vuoi permettere all’Unione europea di imporre il reinsediamento dei cittadini non ungheresi in Ungheria senza l’approvazione del parlamento?”
L’UE sta semplicemente cercando un modo per ridistribuire i rifugiati in tutto il blocco, ma questo non significa in realtà insediare i rifugiati negli Stati membri, ha sostenuto Szent-Iványi Significa solo che l’UE vuole svolgere le procedure di asilo in un dato Stato membro ma uno Stato membro è libero di negare le richieste dell’UE, ha aggiunto.
Szent-Iványi ha affermato che il referendum invia un messaggio politico davvero pessimo e potrebbe rendere più difficile la cooperazione europea.

