Il portavoce del Cremlino elogia l’approccio di Orbán alla revoca indipendente e costruttiva

In una recente dichiarazione, Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo, ha elogiato l’approccio del primo ministro ungherese Viktor Orbán alla politica estera, sottolineando l’impegno di Orbán per una posizione di “indipendente” che si distingue dalle politiche di “contraddittoria e miope del capo della politica estera dell’UE Josep Borrell.

Secondo il 444.hu, Peskov ha sottolineato che Mosca apprezza la determinazione di Orbán nel modellare la strategia economica e diplomatica dell’Ungheria per soddisfare i propri interessi, anche quando diverge dall’approccio tradizionale dell’UE. Pur esprimendo rispetto per l’autonomia di Orbán, Peskov ha chiarito che la Russia non ha intenzione di intromettersi nella politica europea e mira a evitare di rimanere invischiata nei conflitti interni dell’UE.

Viktor Orbán
Fonte: Facebook/Viktor Orbán

Il discorso di Orbán e la sua visita in Georgia

Il 23 ottobre, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha suscitato polemiche con commenti che suggerivano una trattativa di “Bruxelles volta a rovesciare il governo ungherese, scatenando reazioni sia nazionali che internazionali. Poco dopo, la visita di Orbán in Georgia ha attirato l’attenzione degli analisti come potenziale cenno agli interessi russi. Date le lotte della Georgia con l’influenza russa e le controversie elettorali, i tempi di Orbán sono apparsi significativi, portando 13 ministri degli Esteri dell’UE a criticare la visita come una mossa che ha ignorato le aspettative dell’UE riguardo alla governance e alle riforme della Georgia.

La visita di Orbán è in linea con il suo recente impegno per una politica economica di “neutral”, come stabilito in Tusnádfürds, dove ha annunciato l’intenzione dell’Ungheria di trovare un equilibrio tra le potenze globali. Sebbene Orbán abbia pubblicamente posizionato l’Ungheria come neutrale da settembre, l’approccio sta causando tensione tra gli alleati dell’UE e della NATO, che considerano il suo rafforzamento dei legami con Russia e Cina incompatibile con l’adesione dell’Ungheria a entrambe le organizzazioni.

Orbán Viktor Georgia
Fonte: Facebook/Viktor Orbán

Una dichiarazione dei ministri Ue

Secondo il 444, gli stessi 13 ministri degli Esteri dell’UE hanno rilasciato una dichiarazione in cui condannano le irregolarità nelle recenti elezioni parlamentari in Georgia, citando prove di osservatori internazionali che hanno mostrato violazioni degli standard democratici I ministri hanno fatto pressioni sul governo georgiano affinché sostenesse gli standard elettorali internazionali richiesti per l’adesione all’UE e hanno definito la visita di Orbán in Georgia “prematura” e inutilmente divisiva. La sua presenza ha anche scatenato tensioni a livello locale, con proteste di massa scoppiate per i risultati elettorali contestati e persino casi di Orbán fischiati mentre si trovava vicino a zone di protesta.

La dichiarazione dei 13 ministri degli Esteri dell’UE ha poi chiesto indagini imparziali sulle denunce elettorali georgiane, insistendo sulla responsabilità per eventuali irregolarità identificate. Hanno inoltre esortato il governo georgiano a rispondere pacificamente alle proteste e hanno sottolineato che l’Ungheria, in quanto membro dell’UE, non dovrebbe sostenere azioni che minano i principi democratici rappresentati dall’UE.

L’approccio di Viktor Orbán sta ritagliando un percorso sempre più indipendente per l’Ungheria, che risuona con Mosca ma alza bandiere rosse all’interno dell’UE. Le sue recenti mosse, dalla retorica su Bruxelles alle aperture in Georgia e al perseguimento della “neutrality”, stanno mettendo alla prova le relazioni dell’Ungheria con i suoi alleati dell’UE e della NATO, collocandola in un delicato equilibrio tra Oriente e Occidente.

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