Jobbik eurodeputato Gyöngyösi: l’Europa non è riuscita a essere all’altezza di Stati Uniti e Russia?

Osservazioni dell’eurodeputato di Jobbik Márton Gyöngyösi:

L’evento politico internazionale più importante e più ampiamente coperto della scorsa settimana è stato forse l’incontro di Ginevra del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e del russo Vladimir Putin, Sebbene l’interesse pubblico per l’incontro sia stato intenso (basti pensare all’imbarazzante intervallo con i rappresentanti dei media all’inizio), molte domande sono rimaste ancora senza risposta, inclusa una così importante come dove si trova l’Europa.

Realisticamente, non ci si poteva aspettare grandi sorprese dal vertice di Ginevra di Biden e Putin, dal momento che le relazioni USA-Russia si erano deteriorate così tanto di recente che persino il fatto dei due capi di Stato riuniti sembrava un significativo passo avanti.

Ciò che abbiamo visto ha dimostrato che le aspettative erano giuste: sebbene le questioni delicate non siano state lasciate irrisolte, le parti non hanno dimostrato alcuna volontà di risolvere questi conflitti.

Abbiamo però qualche motivo per essere ottimisti riguardo ai rapporti delle due grandi potenze: almeno i canali diplomatici sono stati ripristinati consentendo agli ambasciatori russo e americano precedentemente richiamati di tornare alle loro posizioni, e le parti sono anche riuscite a concordare su alcune questioni per le quali è potenzialmente possibile aspettarsi una maggiore cooperazione.

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Di conseguenza, la guerra fredda ampiamente immaginata non sembra essere imminente nel prossimo futuro. Sebbene i media abbiano tenuto d’occhio ogni piccolo gesto di entrambi i presidenti per cercare di capire come un passo o una frase potessero implicare debolezza o forza, sia Biden che Putin probabilmente avevano soddisfatto le ragioni per tornare a casa.

Putin ha ottenuto l’ennesima conferma di essere trattato come un partito alla pari, qualcosa che è stato un obiettivo secolare dei leader russi. D’altra parte, Biden può dire di aver espresso personalmente le sue preoccupazioni a Mosca riguardo allo stato della democrazia in Russia e agli attacchi informatici provenienti da lì.

Gli esperti della Casa Bianca e del Cremlino continueranno sicuramente ad analizzare l’incontro dei due presidenti per un bel pò.

Ci saranno molte speculazioni su quale periodo dell’epoca in cui la politica mondiale era completamente determinata dalla concorrenza di questi due centri di potere ricordasse di più il vertice Biden-Putin Per quanto ci riguarda, gli europei, significa che l’UE, nonostante tutti i suoi sforzi, non è stata realmente in grado di fare progressi negli ultimi cinquant’anni in termini di acquisizione di importanza ai massimi livelli Insomma: Bruxelles ancora non si vede accanto a Washington e Mosca.

E se pensate alla performance di Josep Borrell di febbraio a Mosca, credo che abbiamo tutte le ragioni per invidiare i nostri amici americani la cui unica preoccupazione al momento è se Biden e il suo cappotto fossero forse un po’ troppo divertenti alla conferenza stampa all’aperto…

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