Jobbik eurodeputato Gyöngyösi sull’eliminazione delle differenze sociali

Anche i critici dell’integrazione europea ammettono che essa ha indiscusso contribuito a un’era di riconciliazione senza precedenti tra stati nazionali finora ostili. 

Secondo il L’eurodeputato di Jobbik Márton Gyöngyösi, molti fattori hanno contribuito a raggiungere un consenso nel continente.

La tragica esperienza comune di orrore e devastazione da tutte le parti nelle due successive guerre mondiali spiega solo in parte lo sforzo congiunto di costruire una cooperazione europea.

Nulla è mai stato costruito solo sulla negazione e sulle esperienze negative La creatività, la buona volontà, la fiducia e la visione sono tutte necessarie per costruire un meccanismo duraturo Senza la cooperazione e la saggezza di una generazione di leader politici che la pensano allo stesso modo, regnando nell’emisfero occidentale l’integrazione europea non avrebbe potuto diventare realtà. 

L’élite politica occidentale dell’epoca prevalentemente aderente alla scuola di pensiero cristiano-sociale comprese che nella realtà geopolitica bi-polare in evoluzione la chiave del successo è un’integrazione basata su una cooperazione economica reciprocamente vantaggiosa con un forte elemento di solidarietà e dimensione sociale inclusiva.

Gyöngyösi scrive che in questo processo, il ruolo degli USA è stato critico almeno in tre aree significative In primo luogo, imparando la lezione di politiche fuorvianti dopo la prima guerra mondiale, i leader occidentali hanno fatto bene a non umiliare la Germania ma ad aiutarla a rimettersi in piedi In uno storico gesto di riconciliazione, nel 1953 l’amministrazione Truman ha mediato il cosiddetto London Debt Agreement per liberare la Germania dal suo asfissiante peso del debito I suoi creditori occidentali hanno immediatamente cancellato oltre il 70 per cento del debito prebellico della Germania Inoltre, gli USA hanno esteso la più grande assistenza finanziaria conosciuta nella storia alle economie europee in difficoltà nel quadro del cosiddetto Piano Marshall Inoltre, forgiando un’alleanza militare gli USA garantirono la sicurezza dell’Europa in un momento di minaccia nucleare nell’era della Guerra Fredda.

Questo atto di solidarietà, ossia una combinazione di cancellazione del debito e sostanziale slancio finanziario, nonché la garanzia alla sicurezza, è stato fondamentale per lanciare la recrudescenza socioeconomica dell’Europa con decenni senza precedenti di pace, benessere e stabilità a seguire.              

Se l’Unione europea vuole contrastare con successo le sfide economiche, ambientali, di sicurezza, sanitarie e sociali dei nostri tempi può farlo solo appoggiandosi alle esperienze dell’Europa del dopoguerra e adoperandosi sempre più duramente per rafforzare la coesione sociale tra i suoi Stati membri.

La più grande minaccia alla coesione sociale nell’UE oggi è l’enorme squilibrio geografico che persiste nei livelli di reddito tra la periferia e il nucleo dell’UE

Sebbene sia una prospettiva allettante per qualsiasi paese candidato, con il senno di poi è giusto dire che molti Stati membri hanno aderito prematuramente al mercato comune o addirittura alla moneta comune, è un cliché della teoria economica che l’integrazione economica e la liberalizzazione possano avere successo solo se sono reciprocamente vantaggiose e per definizione non possono essere tra ineguali In un mercato comune con libera circolazione del lavoro e dei capitali, è inevitabile che i primi partiranno per salari più alti e i secondi per rendimenti più alti, allo stesso modo, una politica monetaria comune è raramente adatta nel lungo periodo per paesi con strutture economiche e fondamentali contrastanti Un tale meccanismo non può tradursi in un equilibrio desiderato, ma più propenso a provocare un disastro sociale.

Oggi l’UE è caratterizzata da enormi differenze sociali geografiche con migrazioni di massa di manodopera dalla periferia e un divario sempre crescente nel welfare tra Est e Ovest, Nord e Sud. 

I fondi di coesione, lo strumento politico ufficiale dell’UE per colmare il divario di sviluppo e favorire una più stretta integrazione economica tra i membri hanno raramente adempiuto alla loro missione È responsabilità comune dei donatori e dei destinatari che i fondi di coesione, che rappresentano i contributi dei contribuenti europei, siano mirati in modo efficiente, spesi in modo efficace e non soggetti a corruzione spiega Gyöngyösi.

Ad oggi, i fondi di coesione hanno contribuito maggiormente al sostegno delle istituzioni politiche corrotte e degli interessi aziendali in tutta l’UE piuttosto che a colmare il divario di reddito rafforzando la competitività. 

Pertanto, è giusto dire, che la politica di coesione dell’UE che dovrebbe contribuire a stabilire la coesione sociale in tutto il continente non può essere paragonata agli accordi del dopoguerra che hanno aiutato l’Europa occidentale a rimettersi in piedi, a parte l’azzardo morale di abusare di grandi quantità di fondi dei contribuenti europei, le persistenti disuguaglianze sociali porteranno inevitabilmente all’ondata di estremismo di destra, populismo da un lato e attivismo di estrema sinistra troppo teso I segni di entrambi sono abbondantemente visibili, con sempre meno spazio e tempo per un dialogo sensato e costruttivo per trovare soluzioni. 

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