Jobbik eurodeputato: viene smascherato il web anti-Europa di Putin

L’invasione dell’Ucraina segna una chiara pietra miliare nella storia È diventato evidente che la Russia non desidera più rispettare le norme che si basavano sulla cooperazione post-WW2 o almeno sulla coesistenza dei paesi del mondo La questione non è solo fino a che punto Putin è disposto ad arrivare per quanto riguarda i territori a est dei confini dell’UE Dobbiamo anche vedere come cercherà di utilizzare i suoi amici occidentali in questa nuova situazione.
Anche i politici più vicini al regime russo, come Orbán, Salvini e Le Pen, si sono trovati in una situazione a cui non sono abituati.
Operando con relativa facilità finora, sono stati in grado di nascondere le loro attività distruttive condotte dal Cremlino dietro slogan patriottici e la frase tormentone “Europe of nations” Non importa quanto duramente stiano cercando di riposizionarsi, tuttavia, ora tutti vedono chiaramente chi e cosa stanno servendo.
L’altro giorno Matteo Salvini è stato coinvolto in una situazione imbarazzante in Polonia, dove si è recato per dimostrare il suo improvviso impulso ad aiutare i rifugiati, al suo arrivo in un villaggio di confine però, è stato accolto dal sindaco locale che sorreggeva una maglietta di Putin, proprio come quella che Salvini indossava durante il suo viaggio a Mosca, al vergognoso politico italiano non è rimasto che inciampare.
Sebbene Viktor Orbán, anche se con riluttanza, alla fine si sia unito alle sanzioni anti-Russia, la propaganda del governo ungherese è così profondamente radicata nella sua posizione filo-russa che il Primo Ministro trova sempre più difficile continuare il suo doppio discorso sull’apparenza filo-europea. in Occidente e pro-Putin in patria.
I membri più fanatici della sua base elettorale sono arrivati al punto in cui si aspettano chiaramente che serva il sistema di Putin, cosa di cui Orbán non ha nessun altro da incolpare se non se stesso. Tuttavia, anche se probabilmente sarà in grado di mostrare i suoi veri colori in patria, argomentando contro le sanzioni anti-Russia e suggerendo che la capitolazione dell’Ucraina sarebbe la soluzione migliore, dovrà affrontare le conseguenze dell’ennesimo imbarazzante incidente in Occidente.
Come rivelato dalla dichiarazione patrimoniale della candidata presidenziale francese di estrema destra Marine Le Pen, ha ricevuto un prestito di finanziamento per la campagna elettorale di 10,6 milioni di euro dalla MKB Bank ungherese con legami con il pagliaccio di Orbán, Lőrinc Mészáros.
è difficile credere che una banca ungherese abbia improvvisamente scoperto che investire nell’estrema destra francese fosse una grande opportunità di business da decidere di investire così tanti soldi nella campagna di Le Pen. In uno scenario molto più probabile, il prestito è stato concesso sotto pressione politica, e l’origine del denaro non è certo in discussione se si sa chi sono stati i più grandi sponsor di Le Pen finora…
Considerando che la Francia è un paese un po’ più trasparente e democratico dell’Ungheria, probabilmente sarà più difficile per i difensori di Le Pen mettere a tacere la questione del denaro proveniente attraverso l’Ungheria, molto probabilmente, dalla Russia.
L’unica domanda rimasta è cosa farà l’Europa per eliminare questa rete di politici traditori dei propri paesi e anche dell’Europa.

