La Corte Costituzionale respinge le denunce riguardanti i margini dei tassi di cambio

Budapest (MTI) Mercoledì la Corte Costituzionale ungherese ha affermato che le disposizioni della legislazione sugli sgravi dei mutuatari che dichiarano la pratica delle banche di utilizzare i margini di cambio nel calcolo dei (ri)pagamenti sui prestiti FX non vanno contro la legge fondamentale.
Tre istituti finanziari e un mutuatario privato avevano chiesto alla corte di rivedere la legge in ottobre.
La Corte Costituzionale ha affermato che il divieto di una legislazione retroattiva non può servire da motivo per lasciare invariate in nessun caso le disposizioni contrattuali ingiuste, quindi invalide, contenute nei contratti stipulati in massa in passato e, di conseguenza, gli obblighi dei debitori.
La legislazione sugli sgravi dei mutuatari approvata nell’estate del 2014 impone ai finanziatori di risarcire i clienti al dettaglio per aver utilizzato i margini di cambio nel calcolo dei rimborsi per i prestiti denominati in valuta estera e per aver apportato modifiche unilaterali sia ai contratti di prestito FX che a quelli a fiorini.
Alle banche è stato concesso il ricorso legale in merito alle modifiche unilaterali dei contratti.
La Corte Costituzionale aveva respinto le denunce riguardanti le disposizioni della legislazione sui mutuatari che vietavano modifiche unilaterali ai contratti di prestito già nel novembre 2014.

