La corte di Strasburgo si pronuncia contro lo Stato ungherese nel caso dei richiedenti asilo somali

Budapest, 2 settembre (MTI) 2 Martedì In una sentenza non vincolante, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha affermato che le autorità ungheresi hanno violato i diritti umani di tre migranti somali detenendoli durante il periodo in cui hanno chiesto asilo.

I tre uomini somali sono entrati attraverso la Serbia senza documento d’identità personale nel novembre 2011.

Le autorità ungheresi li hanno messi in detenzione e hanno avviato una procedura per espellerli in Serbia.

I tribunali nazionali hanno esteso la loro detenzione cinque volte tra l’8 novembre 2011 e il 19 marzo 2012, sulla base del fatto che erano entrati illegalmente in Ungheria e c’era il rischio che la loro espulsione potesse essere frustrata.

I tre somali hanno presentato domanda di asilo il 9 novembre 2011, tre giorni dopo il loro arrivo, ha osservato il tribunale. Le autorità ungheresi hanno respinto la loro richiesta il 19 marzo 2012.

I somali hanno ricevuto protezione sussidiaria a un cittadino o a un apolide che non qualifica un rifugiato ma per il quale esiste il pericolo di subire un danno grave se rimpatriati nel loro paese di origine o ex paese di residenza e sono stati rilasciati il 2 marzo, 2012.

Hanno presentato una denuncia al tribunale di Strasburgo sostenendo che, dopo aver presentato la loro richiesta di asilo, la loro detenzione era ingiustificata e violava i loro diritti alla libertà e alla sicurezza ai sensi della Convenzione europea sui diritti umani.

Martedì il tribunale di Strasburgo ha stabilito che i ricorrenti hanno diritto a un pagamento di 7.500 euro ciascuno e di 3.395 euro collettivamente in costi e spese.

Foto: www.arsboni.hu

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