La Corte EDU deferisce alla Grande Camera il ricorso dell’Ungheria nel caso dei richiedenti asilo del Bangladesh

Il Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha rinviato alla Grande Camera il ricorso del governo ungherese contro una precedente sentenza nel caso di due migranti del Bangladesh, a cui era stato negato l’asilo in Ungheria.

La corte di Strasburgo si è pronunciata contro l’Ungheria in una procedura primaria nel marzo di quest’anno, affermando che le autorità ungheresi avevano detenuto illegalmente i due richiedenti asilo e li ha costretti a tornare a Serbia nell’ottobre 2015.

Nella sua sentenza, la Corte EDU ha affermato che l’Ungheria ha violato la Convenzione europea sui diritti dell’uomo e lo ha stabilito

L’Ungheria dovrebbe pagare a ciascun denunciante un risarcimento di oltre 18.000 euro più spese legali.

Il ricorso dell’Ungheria è stato accolto da una giuria composta da cinque persone e sarà ascoltato dalla Grande Camera in qualità di tribunale secondario.

AGGIORNAMENTO

Il funzionario governativo accoglie con favore la sentenza della Corte europea per i diritti umani sui casi di asilo del Bangladesh

L’Ungheria accoglie con favore la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che accoglie il ricorso del governo riguardante il caso di due richiedenti asilo del Bangladesh, ha detto mercoledì un funzionario del ministero della giustizia. La corte aveva originariamente stabilito illegale la loro detenzione nell’autunno 2015 e il successivo ritorno in Serbia.

Pál Völner, segretario di Stato presso il ministero della Giustizia, ha detto telefonicamente a MTI che l’Ungheria fin dall’inizio aveva respinto la prima sentenza della corte con sede a Strasburgo secondo cui il paese aveva violato la Convenzione europea dei diritti dell’uomo sotto diversi aspetti. La corte ha imposto una multa di 5,8 milioni di fiorini per ciascun querelante.

“È chiaro che il governo sta lottando contro il business dei migranti delle organizzazioni [del finanziere statunitense George] Soros, e ci siamo rivolti anche al tribunale di Strasburgo, ha detto” Völner, aggiungendo che “è anche moralmente scandaloso che abbiano voluto punirci perché abbiamo rispettato le regole di Schengen.”

Di ZaironProprio lavoro, CC BY-SA 4.0, Collegamento

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *