“Tendenze dei prestiti”, pubblicazione trimestrale del Banca nazionale d’Ungheria (Magyar Nemzeti Bank), presenta un’analisi completa e descrittiva degli indicatori più importanti dell’andamento dei prestiti.
Nel secondo trimestre del 2017 i prestiti aziendali hanno continuato a crescere; si è quindi osservata una crescita del 7% in un confronto annuale. Nel complesso, l’espansione del credito all’intero segmento aziendale è avvenuta anche all’interno della fascia del 5-10%, ritenuta auspicabile dalla MNB. All’interno del segmento aziendale, i prestiti al settore ristretto delle PMI sono cresciuti dell’8,3%, mentre i prestiti al settore ampio delle PMI, compresi i lavoratori autonomi, sono aumentati del 13%. I prestiti alle PMI hanno potuto espandersi su base di mercato in seguito alla chiusura del Funding for Growth Scheme (FGS) nel primo trimestre del 2017. I prestiti basati sul mercato sono ancora sostenuti dal Market-based Lending Scheme della MNB, in base al quale le banche hanno aumentato i loro impegni di prestito relativi a quest’anno a quasi 230 miliardi di fiorini. Ciò rappresenta circa il 6% dei prestiti in essere del settore delle PMI, che prevede continui sviluppi positivi nei prestiti aziendali.
Sulla base delle risposte al Lending Survey, le condizioni del credito societario sono state allentate nel secondo trimestre in tutte le categorie di dimensione aziendale Ciò è dovuto principalmente al miglioramento delle prospettive economiche generali e all’intensificazione della concorrenza bancaria Le banche hanno previsto un ulteriore allentamento per il 2017 H2, che potrebbe riflettersi principalmente in una diminuzione degli spread dei tassi di interesse Le banche hanno percepito un aumento della domanda di credito da parte delle imprese, principalmente per i prestiti a breve termine, che si aspettano persistano anche nel 2017 H2. Durante le interviste personali, i gestori dei prestiti hanno riferito di un’intensificazione della concorrenza sui prezzi Tutti i partecipanti hanno confermato che il profilo di rischio del portafoglio collocato negli anni passati è eccellente.
I prestiti al settore delle famiglie sono aumentati del 2,8% su base annua entro giugno 2017, un valore senza precedenti dall’inizio della crisi finanziaria globale. Il valore annuo delle transazioni di prestiti alle famiglie è ammontato a 162 miliardi di fiorini, con un contributo del secondo trimestre di 73 miliardi di fiorini. L’aumento medio annuo del volume dei nuovi prestiti è stato del 46%. All’interno di questo, i nuovi mutui immobiliari e i prestiti personali sono aumentati rispettivamente del 35% e del 51% su base annua. Per scopo di prestito, il 17% dei nuovi mutui immobiliari è stato utilizzato per l’acquisto o la costruzione di nuove case.
Secondo le risposte delle banche all’indagine sui prestiti, le condizioni sia per i prestiti immobiliari che per quelli al consumo sono rimaste praticamente invariate nel periodo in esame; tuttavia, nel caso dei mutui immobiliari si prevede un moderato allentamento per il prossimo semestre. Quest’ultimo potrebbe essere attribuibile al fatto che, parallelamente allo spread dei prodotti ipotecari certificati e compatibili con il cliente, gli operatori di mercato prevedono una concorrenza più intensa. Le banche hanno continuato a segnalare una ripresa della domanda di credito nel caso di entrambi i prodotti, e guardando al futuro si aspettano che questa tendenza continui. L’aumento della domanda è ancora sostenuto dall’Home Purchase Subsidy Scheme for Families (HPS). Nel secondo trimestre, il 16% del volume dei nuovi mutui immobiliari è stato collegato all’HPS. Sia il TAEG medio che lo spread del tasso di interesse sui nuovi mutui immobiliari sono diminuiti modestamente nel periodo in esame, sebbene superino ancora notevolmente la media regionale. Contrariamente alle tendenze precedenti, il rapporto dei mutui immobiliari a tasso variabile è leggermente aumentato all’interno dei nuovi mutui immobiliari; quindi, la loro quota è stata del 41%.
Sulla base dell’indice delle condizioni finanziarie che riassume gli sviluppi dei prestiti nei segmenti societario e familiare, il sistema bancario ha esercitato un impatto ciclico approssimativamente neutro sulla crescita annuale dell’economia reale attraverso la sua attività di prestito, ovvero non ha né un effetto di rafforzamento né di contrazione sulla crescita economica.
Foto: Notizie quotidiane Ungheria