La maggioranza degli ungheresi richiederebbe certificati di immunità ai visitatori stranieri

Un recente sondaggio ha rivelato cosa pensano gli ungheresi dei possibili benefici della popolazione immunizzata a cui verrebbe dato il via libera per entrare nelle strutture di ristorazione e ricettive in Ungheria. Inoltre, la ricerca rivela anche le condizioni alle quali i visitatori stranieri dovrebbero essere ammessi nel Paese, secondo la maggior parte degli intervistati.
Secondo l’ultima proposta della Camera di Commercio Ungherese e dell’Industria, la popolazione immunizzata, compresi coloro che hanno già ricevuto il COVID-9 o hanno ricevuto un vaccino, potrebbe riavviare l’economia in Ungheria. Ciò significherebbe anche che potrebbero andare in un ristorante o in un hotel dimostrando la loro immunità.
L’opinione degli ungheresi riguardo ai vantaggi di un certificato di immunità è profondamente divisa, come è stato sostenuto da un recente sondaggio.
Più di un terzo degli intervistati (34,2%) ha scelto di non viaggiare durante l’epidemia di coronavirus Il motivo principale sono state le restrizioni di viaggio imposte a causa della pandemia, mentre il 29,4% non ha viaggiato a causa della paura, e un ulteriore 18% ha scelto di rimanere a casa per motivi finanziari, mentre il 3,6% lo ha fatto per mancanza di tempo.
Come portale di notizie ungherese 24.hu secondo quanto riferito, il 41,2% degli intervistati concorda sul fatto che gli hotel nazionali possono essere inseriti solo con un certificato di immunità. Il 41% degli intervistati non è d’accordo con la domanda e il 17,9% degli intervistati non è sicuro. La percentuale di opinioni sull’ingresso nei ristoranti è simile; tuttavia, l’esenzione dalle restrizioni del coprifuoco serale viene respinta dalla maggioranza (51,4%).
Secondo la maggioranza, i viaggiatori provenienti dall’estero dovrebbero essere tenuti a fornire la prova dell’immunità. Il 55,3% è d’accordo a questo riguardo.
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La ricerca evidenzia inoltre che se la condizione per viaggiare all’estero fosse il vaccino Covid e il relativo certificato di immunità, aumenterebbe la probabilità di vaccinarsi nel 20,7% degli intervistati, mentre il 46,4% vaccinerebbe comunque; tuttavia, anche in questo caso il 28% non richiederebbe la vaccinazione.
Secondo il consulente turistico intervistato, se le società di ristorazione e di alloggio potessero riaprire prima a condizione di certificati di immunità, la misura sarebbe positiva per tutti e significherebbe davvero l’effettiva ripresa dell’economia in Ungheria, andrebbe però trattata con cautela, in quanto vietare a milioni di viaggiatori ungheresi non vaccinati di usufruire di servizi di ospitalità e di viaggiare per un periodo di tempo più lungo sarebbe un altro colpo per l’intero settore che potrebbe comportare gravi conseguenze.

