Le autorità ungheresi non rispettano l’obbligo di consultazione sui prestiti FX, afferma la BCE

(MTI) Le autorità ungheresi non hanno rispettato l’obbligo di consultare la Banca centrale europea (BCE) in merito al progetto di legge riguardante alcune misure sui contratti di prestito FX, parere del consiglio direttivo della BCE, pubblicato sul suo sito web il Martedì sera, spettacoli.
La BCE ha ricevuto una richiesta dal ministero dell’Economia ungherese per un parere su un progetto di legge su alcune misure relative ai contratti di prestito al consumo, ha affermato la banca.
Al parlamento ungherese sono state presentate diverse proposte di emendamento al progetto di legge, nessuna delle quali è stata inviata alla BCE.
Il progetto di legge è stato adottato dal parlamento ungherese il 4 luglio 2014.
La Corte Suprema ha stabilito i sette principi (chiarezza, inserimento dettagliato, obiettività, fattualità e proporzionalità, trasparenza, diritto di risoluzione e simmetria) e ha stabilito che, se questi sono soddisfatti, la modifica unilaterale delle condizioni generali di un contratto di prestito al consumo non è da considerarsi abusivo.
Per ragioni di coerenza e solidità giuridica, si sarebbe potuto chiarire nel diritto connesso che la decisione se una determinata condizione imposta dalla modifica unilaterale delle condizioni generali applicate da un istituto finanziario sia giusta o meno deve essere valutata esclusivamente sulla base dei sette principi, ha sostenuto la BCE nel parere.
Tali misure potrebbero mettere a dura prova il settore bancario, incidendo potenzialmente negativamente sulla stabilità del settore finanziario ungherese nel suo insieme, ha aggiunto.

