Le banche ungheresi stanno cercando di affrontare Revolut e Wise: ci riusciranno?

Diverse banche in Ungheria stanno cercando di raccogliere la sfida posta da giganti fintech come Revolut e Wise. Mentre la competizione si concentra ufficialmente sulla conquista dei clienti, le banche nazionali si concentrano principalmente sulla riduzione del vantaggio competitivo di queste aziende fintech all’interno dell’Ungheria. Il loro obiettivo è quello di creare condizioni che possano permettere loro di far crescere nuovamente la loro base di utenti in futuro. Gli emittenti di carte straniere potrebbero rispondere installando i propri bancomat, ad esempio, ma secondo quanto riportato, non hanno piani di questo tipo.

Le banche ungheresi stanno escludendo Revolut e Wise dalle loro reti ATM

Fino a settembre di quest’anno, per gli utenti di Revolut in Ungheria era relativamente facile prelevare contanti – sia in fiorini che in euro – dagli ATM di OTP. Prima di quella data, OTP non applicava alcuna commissione aggiuntiva agli utenti di carte emesse all’estero che accedevano al contante presso i loro sportelli. Poiché OTP gestisce una rete capillare di ATM – 1.839 macchine secondo la Banca Nazionale Ungherese – anche nelle città più piccole, questa impostazione ha avvantaggiato sia le aziende fintech che i loro clienti. Una situazione vantaggiosa per tutti, tranne che per OTP, che si è trovata a coprire i costi.

REvolut in Hungary payment solution
Foto: FB/Revolut

Questo perché il costo dell’installazione, del funzionamento, della manutenzione, della sicurezza e del rifornimento degli ATM ricade interamente sulle banche, mentre i clienti di altre società come Revolut e Wise ne usufruivano gratuitamente. La situazione è cambiata il 19 settembre, anche se Erste aveva già introdotto delle commissioni nell’aprile 2023. Presso Erste, i prelievi di contanti con una carta Revolut costano ora 1.200 fiorini, mentre presso OTP la commissione è di 2.000 fiorini (o 5 euro per i prelievi in euro, con un importo massimo di 100 euro).

Una spinta per avere bancomat ovunque

Attualmente, due grandi banche – Erste e OTP – non consentono più ai clienti con carte emesse all’estero (come Revolut o Wise) di prelevare contanti dai loro bancomat senza pagare una commissione. Questo segna un cambiamento significativo nell’accessibilità del contante per gli utenti fintech in Ungheria.

Banks to place new ATMs in Hungary
Un bancomat OTP in Ungheria. Un investimento costoso. Foto: FB/Banca OTP

In precedenza si era parlato del fatto che il programma governativo di installazione obbligatoria di ATM avrebbe potuto includere società fintech straniere, portando potenzialmente alla comparsa di ATM a marchio Revolut in tutta l’Ungheria. Tuttavia, la legislazione finale ha specificato che solo le banche che emettono carte bancarie ungheresi sono tenute ad installare ATM. Ciò significa che la regola non si applica alle banche straniere.

Le banche nazionali, tuttavia, sono soggette a obblighi rigorosi: entro il 31 dicembre di quest’anno, ogni insediamento con più di 1.000 residenti dovrà avere almeno un bancomat, ed entro la fine del prossimo anno, questa regola si estenderà alle città con più di 500 residenti. La base di questo regolamento è un recente emendamento alla Legge Fondamentale dell’Ungheria, che dichiara l’accesso al contante un diritto fondamentale. L’obbligo di fornire bancomat è stato ulteriormente dettagliato nel Regolamento 19/2025 (VI. 26.) emesso dalla Banca Nazionale Ungherese.

Revolut dovrebbe installare 800 ATM

Se le stesse regole si applicassero a Revolut, la società dovrebbe installare oltre 800 ATM in tutta l’Ungheria, in base alla sua ampia base di utenti. Tuttavia, l’azienda non ha intenzione di farlo. Secondo Telex, Revolut offre attualmente fino a 80.000 fiorini di prelievi di contanti gratuiti al mese, mentre Wise consente fino a 150.000 fiorini.

Revolut Hungary
Foto: FB/Revolut

Tuttavia, la concorrenza tra le banche tradizionali e le fintech non si limita ai bancomat. Come riporta Telex, banche come Erste, Gránit, MBH, OTP e Raiffeisen – e persino K&H durante una campagna estiva – hanno recentemente ridotto i loro margini sul cambio di valuta, nel tentativo di rimanere competitive con i servizi fintech.

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