Legami ungheresi portati alla luce nella collezione di scheletri degli Stati Uniti: I ricercatori fanno risalire i resti ad un commerciante del 19° secolo

I ricercatori dell’Università del Michigan hanno studiato le origini dei resti scheletrici della loro collezione accademica, scoprendo nel frattempo legami con l’Ungheria. Questa scoperta ha aperto la porta agli esperti dell’Istituto Archeologico Nazionale del Museo Nazionale Ungherese per unirsi al progetto e studiare la vita di una figura chiave ungherese coinvolta. I resti furono originariamente inviati in Germania all’inizio del 1900 da József Lichtneckert, un antiquario di Székesfehérvár, secondo un post su Facebook dell’Istituto.

Tracciare le origini di una collezione

I ricercatori del Dipartimento di Antropologia dell’Università del Michigan stanno compiendo uno sforzo concertato per rintracciare le origini dei resti umani della loro collezione, utilizzati a scopo didattico. La loro indagine ha rivelato che diverse ossa sono collegate al lavoro dell’antropologo austriaco Felix von Luschan (1854-1924), che condusse ricerche a Berlino intorno all’inizio del XX secolo.

Uno studio della Collezione Rudolf Virchow di Berlino ha stabilito un chiaro collegamento tra questi resti e la collezione dell’Università del Michigan, e ha anche evidenziato un collegamento ungherese. Fu l’antiquario e collezionista ungherese József Lichtneckert a inviare i resti in Germania, come dimostra la sua firma su uno dei documenti conservati.

National Archaeological Institute Michigan University research collection
Immagine: Facebook/Nemzeti Régészeti Intézet

Il commerciante ungherese e l’archeologia

Il lavoro di Lichtneckert ha attirato l’interesse accademico in Ungheria negli ultimi anni, permettendo ai ricercatori dell’Istituto Archeologico Nazionale del Museo Nazionale Ungherese di unirsi al progetto guidato dagli americani. Secondo la dichiarazione dell’Istituto, Lichtneckert ha avuto una vita colorata ma tragica. Fin da giovane ha mostrato un forte interesse per gli oggetti storici, ha costruito una collezione sostanziale, ha condotto scavi indipendenti a partire dagli anni ’90 del XIX secolo e ha persino pubblicato su riviste archeologiche.

Tuttavia, le difficoltà finanziarie alla fine lo allontanarono dagli aspetti scientifici dell’archeologia. Molti dei suoi reperti provenienti da questi scavi, tra cui resti umani probabilmente provenienti da tombe, divennero oggetti commerciali. Secondo i ricercatori dell’Istituto, è possibile che i materiali scheletrici esportati all’estero siano stati trattati principalmente come merce.

Nuove direzioni nell’antropologia

La fine del XIX e l’inizio del XX secolo sono stati un periodo formativo per l’antropologia, in quanto la maggior parte delle principali collezioni antropologiche in tutto il mondo sono state create o derivate da materiali raccolti in questo periodo.

Sebbene la documentazione iniziale fosse spesso incompleta, oggi le istituzioni prestano maggiore attenzione a indagare le origini e la storia dei resti umani che ospitano. Questo compito è diventato un progetto di ricerca a sé stante. All’Università del Michigan e in altre istituzioni, gli sforzi si concentrano sempre di più sul rintracciare la provenienza di questi resti umani.

Un’opportunità unica per gli archeologi ungheresi

I ricercatori dell’Istituto Archeologico Nazionale dell’Ungheria stanno ora lavorando per scoprire i legami ungheresi di questi reperti. “Questo progetto è un ottimo esempio di come i ricercatori di diversi Paesi possano collaborare e sostenersi a vicenda, con l’obiettivo di ricostruire storie di circa 100 anni fa, identificare i siti archeologici e, soprattutto, trattare i resti umani con il dovuto rispetto e competenza”, ha dichiarato l’Istituto.

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