L’intelligenza artificiale potrebbe scatenare armi nucleari contro di noi, avvertono i ricercatori

Mentre il mondo teme la guerra, un nuovo rapporto di esperti avverte di una minaccia emergente: l’intelligenza artificiale.

Un istituto di ricerca svedese ha pubblicato un rapporto sorprendente, richiamando l’attenzione sul fatto che non solo le minacce delle potenze nucleari si stanno rafforzando, ma anche il ruolo dell’intelligenza artificiale potrebbe portare ad una catastrofe globale, secondo quanto riportato da LADbible.

Arsenali nucleari in aumento

Una nuova analisi dell’istituto internazionale di ricerca sulla pace SIPRI, con sede a Stoccolma, rivela che il numero di armi nucleari nel mondo non sta diminuendo: infatti, le principali potenze come Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia, India, Pakistan e Corea del Nord stanno attivamente modernizzando ed espandendo i loro arsenali.

“Vediamo i segnali di allarme di una nuova corsa agli armamenti nucleari in un momento particolarmente pericoloso e instabile per la geopolitica”, ha dichiarato Dan Smith, direttore dell’istituto. Le cifre sono sbalorditive: il mondo possiede attualmente 12.241 testate nucleari, la maggior parte delle quali sono ancora controllate dagli Stati Uniti e dalla Russia.

Dalla fine della Guerra Fredda, le scorte nucleari sono state in costante declino per decenni, ma questa tendenza si è ora arrestata. “L’era delle riduzioni del numero di armi nucleari nel mondo, che durava dalla fine della Guerra Fredda, sta per finire”, ha dichiarato Hans M. Kristensen, ricercatore specializzato in armi di distruzione di massa presso il SIPRI.

L’intelligenza artificiale potrebbe aumentare il pericolo

Cosa rende la situazione ancora più pericolosa? Il coinvolgimento dell’intelligenza artificiale nel processo decisionale nucleare. Secondo il rapporto, in caso di sospetto attacco nucleare, i capi di Stato e i leader militari hanno solo pochi minuti per decidere un attacco di rappresaglia. Se da un lato l’AI potrebbe aiutare a ridurre i tempi di risposta, dall’altro comporta rischi immensi.

Un errore algoritmico, un’interpretazione errata o persino un’anomalia del sistema potrebbero facilmente innescare una catena irreversibile di eventi. “Una componente della prossima corsa agli armamenti sarà il tentativo di ottenere e mantenere un vantaggio competitivo nell’intelligenza artificiale (AI), sia per scopi offensivi che difensivi”, si legge nel rapporto di Smith.

Non possiamo lasciare che sia l’AI a decidere

Se da un lato l’intelligenza artificiale può offrire alcuni vantaggi nei sistemi di sicurezza, dall’altro alza significativamente la posta in gioco nel settore nucleare, sostiene Smith. “Se la decisione di lanciare armi nucleari venisse affidata completamente all’AI, ci avvicineremmo a veri scenari apocalittici”, ha avvertito.

Ma la situazione potrebbe essere ancora peggiore: cosa succederebbe se l’AI stessa fraintendesse un ordine e decidesse che è il momento di lanciare una guerra nucleare?

Immagine in primo piano: Pixabay

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