L’Ungheria non riceve fondi di coesione dell’UE da 161 giorni

Secondo i rapporti, l’Ungheria non riceve fondi di coesione dell’UE da 161 giorni, dei 21,8 miliardi di EUR stanziati per il ciclo di bilancio 2021-2027, finora è stato erogato solo l’8,3% I conflitti in corso tra il governo ungherese e la leadership dell’UE hanno fermato ulteriori pagamenti, mentre il paese rischia di perdere fondi consistenti a causa di questioni giuridiche e politiche irrisolte.
I 161 giorni dell’Ungheria senza fondi di coesione
L’Ungheria è stata esclusa dal ricevere i fondi di coesione dell’UE dal 26 giugno 2024 Il finanziamento totale assegnato all’Ungheria nell’ambito del bilancio dell’UE 2021-2027 ammonta a 21,8 miliardi di EUR, che potrebbero superare i 10.000 miliardi di HUF se abbinati al cofinanziamento nazionale, Rapporti sull’indice secondo le informazioni del Ministero della Pubblica Amministrazione e dello Sviluppo Regionale Tuttavia, le controversie politiche e le sanzioni legali imposte dall’UE hanno limitato l’accesso dell’Ungheria al 56% di tale importo, lasciando il paese con solo 12,19 miliardi di EUR a disposizione.

Ad oggi, l’Ungheria ha ricevuto 1,8 miliardi di EUR, circa l’8,3% dei fondi stanziati, collocandosi al nono posto tra i paesi dell’UE in termini di finanziamenti ricevuti I pagamenti sono stati interrotti a seguito di una sentenza del 13 giugno della Corte di giustizia europea, che ha multato l’Ungheria di 200 milioni di EUR e ha imposto una sanzione giornaliera di 1 milione di EUR per non aver rispettato le politiche di asilo e rimpatrio dell’UE. Ciò è già costato all’Ungheria oltre 370 milioni di EUR, con perdite potenzialmente superiori a 1 miliardo di EUR entro la fine dell’anno, a meno che il meccanismo di condizionalità dello stato di diritto non venga risolto.
Il prolungato congelamento dei finanziamenti ha esacerbato le sfide economiche dell’Ungheria Secondo un’intervista al leader dell’opposizione del Partito Tibisco Péter Magyar pubblicato da Bloomberg, lo sblocco dei fondi UE potrebbe alleviare la crisi economica, con proposte di riforme tra cui guidare il paese verso l’adozione dell’euro.
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