L’Ungheria riprende le vendite in residenza per i ricchi

Con una mossa simile al controverso programma Golden Visa del passato, il governo ungherese, guidato dal primo ministro Viktor Orbán, sta introducendo vendite di residenza per investitori stranieri in Ungheria. 

Lo status di investitore ospite

Secondo il Népszava, le vendite in residenza fanno parte della 1° restrizione delle politiche migratorie in risposta al “situazione di crisi causata da immigrazione di massa”. La legge rivista introduce uno status di investitore ospite“” volto ad attrarre investitori stranieri. Questo status consente soggiorni superiori a 90 giorni e ingressi multipli. Inoltre, c’è un’opzione per richiedere un permesso di soggiorno per investitore ospite, facilitando l’ingresso e l’uscita illimitati in Ungheria, simile al programma Golden Visa, ora interrotto. Maggiori informazioni a riguardo QUI.

Fondi immobiliari legati a Orbán

L’iniziativa sta sollevando le sopracciglia a causa del suo potenziale impatto sui fondi immobiliari associati al genero di Orbán, István Tiborcz. I beneficiari del nuovo programma includono fondi immobiliari collegati a Tiborcz, in particolare il Fondo immobiliare dell’Europa centrale (CEI) e Diófa Thales. Questi fondi, elencati tra i 24 fondi registrati presso la Banca Centrale, hanno il potenziale per aumentare significativamente il loro fatturato.

Criteri d’investimento

Per qualificarsi per lo status di investitore ospite, gli individui devono investire in fondi immobiliari ungheresi o soddisfare criteri specifici, come l’acquisto di immobili per un valore di almeno 500.000 EUR o la concessione di una sovvenzione di 1 milione di EUR a un istituto di istruzione superiore designato Come abbiamo riferito in precedenza, esiste già un record di acquirenti stranieri nel mercato immobiliare ungherese. In aggiunta a questa tendenza, il percorso più conveniente per ottenere un permesso di soggiorno sembra essere attraverso investimenti in unità di fondi immobiliari.

Le riserve e le preoccupazioni dell’UE

La Commissione europea (CE) ha espresso riserve sui programmi di reinsediamento degli investitori Inoltre, sono preoccupati per potenziali problemi come il riciclaggio di denaro, l’evasione fiscale e la corruzione In una raccomandazione emessa lo scorso marzo, la CE ha esortato i governi a condurre controlli rigorosi prima di concedere permessi di soggiorno nell’ambito di tali programmi L’organismo dell’UE è particolarmente preoccupato per la possibilità che individui sanzionati provenienti da Russia e Bielorussia ottengano Schengen visti attraverso questi schemi.

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