Miliardi di dollari persi nei finanziamenti dell’UE per causare ricadute economiche per l’Ungheria

Quest’anno l’Ungheria deve affrontare una sostanziale perdita di finanziamenti UE, intensificando le pressioni di bilancio, Inoltre, gli obiettivi economici del governo sono minacciati a causa del rallentamento dei mercati di esportazione, del calo dei consumi interni e dell’indebolimento del fiorino.
Grandi perdite nei finanziamenti dell’UE
Come Portafoglio scrive: Quest’anno l’Ungheria dovrà affrontare perdite sostanziali nei finanziamenti dell’UE, con stime che suggeriscono di essere superate 1,1 miliardi di euro potrebbe essere incamerato a causa di controversie irrisolte sullo stato di diritto e ritardi nella procedura di condizionalità Inoltre, 300 milioni di euro le multe saranno detratte dalla Commissione Europea. Secondo la regola n+2, eventuali fondi sospesi non affrontati entro due anni andranno persi definitivamente, ponendo una scadenza critica per l’Ungheria per revocare il congelamento entro la fine dell’anno. I fondi congelati incidono sugli stanziamenti chiave, tra cui 430-450 miliardi di fiorini (circa 1-1,1 miliardi di euro) dal bilancio 2022, mirato a programmi vitali.
Preoccupazioni per la trasparenza
Il bilancio dell’Ungheria deve far fronte a crescenti pressioni a causa delle multe della Corte di giustizia europea, compreso un quotidiano 1 milione di euro penalità e una tantum 200 milioni di euro per non aver attuato le riforme in materia di asilo La Commissione europea ha già detratto 300 milioni di euro dalla coesione e dall’agricoltura Finanziamenti dell’UE, ritardando i progetti di sviluppo e complicando gli sforzi per raggiungere l’obiettivo di deficit di bilancio 2024 Circa 125 miliardi di HUF (304 milioni di euro) devono ora essere reperiti a livello nazionale per sostituire questi fondi.
Nonostante le riforme rivendicate dal governo nell’autunno 2023, la Commissione europea continua a esprimere preoccupazioni in merito alla trasparenza e alle misure anticorruzione Le principali questioni irrisolte includono il rafforzamento dell’Autorità per l’integrità, il miglioramento delle dichiarazioni patrimoniali, la garanzia del controllo giudiziario dei casi di corruzione e la risoluzione dei conflitti di interesse nelle istituzioni pubbliche Il commissario al Bilancio Johannes Hahn ha evidenziato le scarse possibilità di risolvere queste controversie prima della fine dell’anno, con inevitabili perdite di risorse ai sensi della regola n+2 che si profilano nel 2024.

Ancora ottimista?
I piani economici a medio termine dell’Ungheria, pubblicati a novembre, mirano ad affrontare il problema Commissione europeaLa procedura per i disavanzi eccessivi di ‘e le sfide in corso per garantire i finanziamenti dell’UE La crescita del PIL è prevista a un modesto 0,8% per il 2024, in calo rispetto alle precedenti proiezioni dell’1,5%, con speranze di ripresa al 3,4% entro il 2025 Tuttavia, i rischi esterni, compresi i potenziali conflitti commerciali che coinvolgono Stati Uniti, UE e Cina, minacciano questi obiettivi, riducendo potenzialmente la crescita del PIL interno dell’1-1,5%.
Il governo è impegnato a ridurre il deficit strutturale al 2,7% del PIL entro il 2025 e il debito pubblico annualmente per soddisfare i requisiti dell’UE, eppure il deficit di bilancio di quest’anno dovrebbe raggiungere il 4,5% Il raggiungimento di questi obiettivi fiscali è complicato dal limitato accesso ai finanziamenti dell’UE, dalle multe giornaliere legate alla politica migratoria e dalla potenziale perdita di fondi di coesione congelati L’aumento dei costi per le pensioni, i salari del settore pubblico e i servizi essenziali, insieme a mercati di esportazione deboli e una spesa al consumo cauta, mettono ulteriormente a dura prova la ripresa I piani per rilanciare gli investimenti e l’efficienza energetica dipendono dalla disciplina fiscale, ponendo un test significativo per la strategia del governo.
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