Moody’s: le prospettive bancarie dell’Ungheria sono cambiate da stabili a positive

Le prospettive di Moody’s sul sistema bancario ungherese sono cambiate da stabili a positive, poiché le banche hanno ampiamente completato il de-risking e ulteriori miglioramenti della qualità dei prestiti saranno più limitati nel periodo di previsione Le prospettive stabili sono supportate dai finanziamenti e dal capitale delle banche, e dalla crescita economica
Comunicato stampa (Comunicato stampa) La visione di Moody su Ungheria‘il sistema bancario è cambiato da stabile a positivo, poiché le banche hanno ampiamente completato la riduzione dei rischi nei loro bilanci e ulteriori miglioramenti nella qualità dei prestiti saranno più limitati nei prossimi 12-18 mesi, ha affermato Moody’s Investors Service in un rapporto pubblicato oggi.
La qualità del prestito continuerà a migliorare, ma a un ritmo più lento.
Moody’s prevede che i prestiti in sofferenza delle banche ungheresi scenderanno a circa il 5,5% del totale dei prestiti entro la fine del 2019, dal 6,2% del 2018 e circa il 15% del 2016.
Casa la spesa e gli investimenti sia privati che sostenuti dall’UE stanno guidando l’economia La crescita dei prestiti rimarrà forte nei prossimi 12-18 mesi e si concentrerà principalmente sulle famiglie domestiche, ma in seguito si modererà Le riserve di capitale e le condizioni di finanziamento sono stabili ma la redditività si indebolirà leggermente poiché la concorrenza per i prestiti mantiene stretti i margini di interesse netti e poiché i costi di approvvigionamento si normalizzano e i costi operativi aumentano.
“Banks continuerà a fare affidamento sui depositi nazionali come fonte di finanziamento chiave, una forza di credito, mentre le riserve di liquidità si ammorbidiranno ma rimarranno elevate, ha affermato” Melina Skouridou, AVP-Analyst di Moody’s. “Le condizioni operative rimarranno favorevoli.”
Moody’s prevede una crescita del PIL reale del 3,8% nel 2019, e del 3,2% nel 2020, ancora ben al di sopra della media dell’area euro dell’1,9% I depositi rappresentavano circa il 70% del totale delle attività alla fine del 2018 e continueranno ad essere la principale fonte di finanziamento delle banche, Un’elevata parte dei depositi in valuta estera comporta tuttavia un rischio di rifinanziamento.

