Orbán accoglie con favore il riconoscimento della migrazione da parte della NATO come sfida alla sicurezza

La NATO ha riconosciuto per la prima volta che la migrazione di massa dal sud rappresenta un rischio per la sicurezza che l’alleanza deve affrontare, ha detto mercoledì a Londra il primo ministro Viktor Orbán.
Parlando ai media pubblici ungheresi a margine del vertice che segna il 70° anniversario dell’alleanza, Orbán ha affermato che l’adesione alla NATO è sempre stata importante per l’Ungheria, sottolineando che ha aderito all’alleanza nel 1999.
L’adesione alla NATO è anche un importante elemento di identità alle forze cristiane di “” di mentalità nazionale, ha detto il primo ministro, sottolineando che è stato sotto il suo primo governo che l’Ungheria si è unita all’alleanza militare.
Da allora, il mondo ha visto l’emergere di nuove sfide, ha affermato Orbán, citando come esempi la migrazione di massa e i rischi per la sicurezza che ne derivano, come il terrorismo.
Ha detto che la NATO aveva già accettato in passato che la migrazione di massa fosse una minaccia ma non l’aveva mai considerata una delle maggiori sfide che l’alleanza deve affrontare.
“Questo ora è cambiato, ha detto” Orbán.
Il primo ministro ha definito una “major step” il fatto che la NATO abbia riconosciuto la necessità di affrontare la questione della migrazione di massa dal sud.
Orbán ha elogiato gli sforzi del ministro degli Esteri Péter Szijjártó e la politica estera dell’Ungheria nel convincere l’alleanza a riconoscere la sfida posta dalla migrazione.
Ha detto che si tratta anche di una “central European Achieve”, sostenendo che siamo stati noi a sollecitare la NATO” a rivolgere la sua attenzione alla questione della migrazione e alla minaccia del terrorismo ad essa collegata.
Di conseguenza, la NATO stanzierà più risorse e denaro per affrontare la migrazione e il terrorismo, ha affermato il primo ministro.


