Presidente dell’Alleanza Democratica degli Ungheresi sotto attacco in Romania

Secondo Mikó Imre Minority Rights Legal Aid Service, Hunor Kelemen, il presidente dell’Alleanza Democratica degli Ungheresi in Romania (UDMR/RMDSZ) è stato molestato per giorni dai media rumeni per le dichiarazioni che ha fatto riguardo all’imminente centenario della Grande Unione del 1918, e ora sta affrontando minacce da parte di organizzazioni civili, così come di singoli individui, che chiedono che gli venga tolta la cittadinanza rumena La rabbia nazionalista dilaga anche sui social media, dove il presidente dell’UDMR/RMDSZ viene etichettato come traditore e nessuno, semplicemente per aver espresso un’opinione e riaffermato la posizione del partito, espressa numerose volte in precedenza.
In un’intervista che ha rilasciato la scorsa settimana, Hunor Kelemen ha dichiarato, tra le altre cose, che la comunità ungherese in Romania non può e non vuole celebrare il centenario della formazione del moderno stato rumeno Gli spiriti nei media mainstream rumeni si sono immediatamente infiammati, con reporter e opinion maker che hanno chiamato il presidente della UDMR/RMDSZ un traditore.
Un’organizzazione, la Coalizione Nazionale per la Modernizzazione della Romania, è arrivata al punto di minacciare di avviare il ritiro della cittadinanza rumena di Kelemen. Una misura del genere sarebbe assurda e incostituzionale. Innanzitutto, come cittadino e come presidente dell’UDMR/RMDSZ, Hunor Kelemen ha il diritto di esprimere un’opinione e di parlare in nome del suo partito. In secondo luogo, secondo la Costituzione rumena, non si può essere privati della cittadinanza se ha acquisito tale cittadinanza per nascita. Non contenta di ciò, l’organizzazione ha chiesto che l’Ordine della Stella di Romania fosse revocato a Hunor Kelemen, il quale, secondo loro, mette in discussione l’esistenza dello Stato rumeno, le sue leggi, la storia, la cultura e l’identità nazionale”.
Le reazioni sui social media sono state anche rapide e più che ostili Un prete ortodosso di Vâlcele/Előpatak, nella contea di Covasna non ha usato mezzi termini in un post su Facebook, definendo Kelemen “a nobody”, “un’odiosa odiosa anti-rumena e anti-ungherese” Dimostrando ancora una volta quel sentimento anti-ungherese in Romania può essere innescato all’istante e si diffonde a macchia d’olio, ha fatto eco all’opinione della Coalizione Nazionale per la Modernizzazione della Romania: “Non sei cittadino rumeno! Non sei altro che una vipera mongoloide che mette veleno nei bicchieri rumeni e ungheresi.”
Il presidente esecutivo di UDMR/RMDSZ, Bálint Porcsalmi, ha dichiarato in un comunicato che “ è inaccettabile che non si abbia il diritto di esprimere un’opinione in questo paese” La libertà di espressione non dovrebbe essere condizionata alla propria nazionalità o al contenuto di un’opinione, tanto più che queste dichiarazioni fatte da KELEMEN rappresentano le opinioni della maggioranza della popolazione ungherese in Romania, e non offendono in alcun modo la dignità di altre persone In un paese in cui il pluralismo politico come principio e i diritti umani in generale sono garantiti nella Costituzione, le limitazioni alla libertà di opinione non dovrebbero e non devono essere consentite.

