Sconfitta democratica in Romania: bandita la marcia Szekler del 10 marzo a Targu-Secuiesc

Una marcia pianificata dal Consiglio nazionale di Szekler per commemorare i martiri di Szekler giustiziati nel 1854 e per manifestare per l’autonomia di Szekler davanti all’ufficio del prefetto fu vietata a Targu Mures dal sindaco della città, Dorin Florea. Il sindaco ha giustificato la decisione sostenendo che l’anno scorso ci sono stati incidenti, e anche perché sostiene di aver già autorizzato eventi legati alla Pasqua in alcuni luoghi chiave dell’itinerario in cui si sarebbe svolta la marcia prevista.

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Inoltre, ha dichiarato che non permetterà che la marcia abbia luogo né nel 2016, né nel 2017, e nel caso in cui gli organizzatori “inciteranno a partecipare nonostante il divieto, i mandanti saranno perseguiti”.

Balázs Izsák, presidente del Consiglio nazionale di Szekler, ha dichiarato in reazione alla decisione del sindaco che l’anno scorso le autorità non hanno segnalato ufficialmente agli organizzatori alcun incidente grave e, a suo avviso, la vera posta in gioco in questo caso è lo stato della Romania democrazia, dato che dopo 25 anni dal cambio di regime, gli Szekler vengono ostacolati e gli viene impedito di manifestarsi e protestare liberamente e questo di per sé rappresenta una grave battuta d’arresto democratica per la Romania.

Izsák ha sottolineato che la legislazione relativa al diritto di riunirsi e manifestare afferma chiaramente che le proteste non devono essere autorizzate, ma solo annunciate in anticipo, e secondo la legge le autorità non hanno il diritto di vietare una manifestazione. Ritiene che le autorità locali abbiano oltrepassato il loro segno vietando una protesta democratica.

Anche altri leader di Szekler, tra cui Sándor Tamás, presidente del consiglio della contea di Covasna, hanno condannato la decisione del sindaco di Targu Mures, esprimendo il suo malcontento per il divieto, dichiarando di ritenere che il ritiro del Consiglio nazionale di Szekler dallo svolgimento della protesta sia un errore. “Non dovremmo tirarci indietro, perché protestare ed esprimere le nostre opinioni è la nostra destra democratica”, ha affermato il presidente.

Il divieto ha portato gli Szekler a mobilitarsi e ad organizzare manifestazioni in molte città e località in tutto lo Szeklerland Molte voci all’interno della comunità Szekler chiedono con forza che quest’anno venga organizzata nuovamente un’altra grande marcia degli Szekler, allo stesso modo La Grande Marcia degli Szekler nel 2012, quando più di 130.000 persone formarono una catena umana lunga 55 km per protestare contro l’ingiusto piano di regionalizzazione del governo e per sostenere l’istituzione dell’Autonomia dello Szeklerland.

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