Segnaletica bilingue vandalizzata in Romania

Un recente evento a Toplipartega/Maroshévíz sottolinea ancora una volta l’esistenza di un sentimento anti-ungherese in Romania Martedì mattina la gente del posto ha scoperto che sui cartelli toponimi bilingue (rumeno-ungherese) che segnano i vari ingressi a Topliparte/Maroshévíz, il nome della città in ungherese era stato ridipinto durante la notte.
Attila Béla Bodor, il presidente dell’organizzazione locale dell’Alleanza Democratica degli Ungheresi in Romania (UDMR/RMDSZ) ha espresso la sua preoccupazione per la questione, ha aggiunto che è stato un processo lungo e arduo per ottenere finalmente che le autorità pubbliche locali affiggano i cartelli bilingui nell’autunno dello scorso anno in una città dove il 22% degli abitanti è ungherese, secondo la legislazione rumena, i segnali multilingue sono obbligatori quando una popolazione minoritaria costituisce almeno il 20% della popolazione in una divisione territoriale e amministrativa.
NESSUNA TOLLERANZA PER I SEGNI BILINGUI
L’indagine della polizia è in corso, ma probabilmente si rivelerà difficile trovare i colpevoli, poiché non ci sono telecamere di sorveglianza in prossimità di questi segnali Alcuni hanno ipotizzato che si tratti probabilmente di un atto malizioso commesso da bambini Tuttavia, questo è altamente improbabile, dato che i colpevoli avrebbero dovuto usare un’auto, altrimenti è difficile spiegare come potrebbero coprire tali distanze viaggiando verso ogni ingresso della città in un così breve spazio di tempo Inoltre, tutti i cartelli toponimi sono stati dipinti con lo stesso colore bronzo, il che indica anche un’azione pianificata e coordinata Bodor ha espresso la speranza che anche l’ufficio del prefetto della contea di Harghita possa aiutare le indagini.
Questo deplorevole incidente non è un caso isolato, poiché negli ultimi anni sono stati dipinti diversi cartelli bilingui: Covasna/Kovászna, Târgu Secuiesc/Kézdivásárhely e Gheorgheni/Györgyva solo per alcuni. Casi tristi e altri come la macchia delle statue e dei monumenti ungheresi riflettono un persistente atteggiamento anti-ungherese in Transilvania, che le autorità spesso fanno poco per combattere.
Non è difficile capire perché un cittadino comune possa pensare che commettendo tali atti si batte per una causa giusta, poiché le autorità rumene spesso utilizzano tutti gli strumenti a loro disposizione per evitare che vengano affissi segnali bilingui, come è avvenuto nel recente processo riguardante i cartelli toponimi bilingui a Cluj-Napoca/Kolozsvár. Fino a quando non ci sarà una chiara animosità verso i segnali bilingui provenienti dalle stesse autorità, ci saranno sempre alcuni membri della maggioranza rumena che si sentiranno incoraggiati nella loro lotta contro questi segni.

