Sovradosaggio: il Biscotto Marino dell’Ungheria

Il Belmont Stakes è nei libri, con Sir Winston, cavalcato da Joel Rosario avendo vinto il terzo concorso nella prestigiosa Triple Crown delle corse di cavalli statunitensi Sir Winston ha timbrato il cronometro alle 2:28:30, a soli 4 secondi dal record del leggendario Secretariat, stabilito nel 1973. ora, quattro secondi possono essere un’eternità nelle corse di cavalli, ma questa è stata comunque una prestazione abbastanza impressionante per completare la stagione delle corse primaverili.

Altrove in gara non c’è stato troppo dramma (come abbiamo visto nel Kentucky Derby) La guerra di Will, che aveva vinto il Preakness Stakes, ha concluso al nono posto Tacito, un corridore impressionante tabbato da le piattaforme di scommesse ippiche come favorito delle quote, è arrivato secondo. E Joevia, che le probabilità avevano considerato un tiro lungo abbastanza importante, ha completato i primi tre.

Con l’azione al Belmont Stakes ora alle spalle, però, c’è un divario abbastanza grande nelle principali corse di cavalli ad alto rischio in tutto il mondo. Mancano mesi a eventi come la Melbourne Cup australiana e le gare primaverili in Europa e negli Stati Uniti. Ciò rende ora un periodo un po’ negativo per gli appassionati di questo sport, ma costituisce una scusa perfetta per guardare indietro alla storia e imparare qualcosa sui grandi cavalli da corsa del passato. In questo caso, stiamo guardando indietro alla storia recente e alla carriera del Seabiscuit ungherese: Overdose.

Overdose era un purosangue ungherese, che affascinò l’intera nazione e gli appassionati di corse di cavalli in tutta Europa.

L’ascesa di Overdose, che ha coinciso con tempi tumultuosi qui in Ungheria, è iniziata il 2 giugno 2007 con una vittoria nello storico Kincsem Park. E quella vittoria ha dato il via a una serie di imbattibilità di 14 gare consecutive, di cui altre tre nello stesso famoso luogo.

Il successo di Overdose non si limitò però solo all’Ungheria Il purosangue vinse anche gare in Austria, Germania e persino Francia (la sua vittoria al Prix de l’Abbaye, tuttavia, fu successivamente dichiarata nulla a causa di una falsa partenza) In totale, il purosangue Starborough superò 16 delle sue 19 gare (1 di 20 se si include la vittoria del Prix l’Abbaye annullata), con molte di esse in particolare la Pannónia Életbiztosító Díj e il Premio Carlo e Alloisi a Roma vinse di oltre 10 lunghezze Il successo di overdose in Germania, infatti, gli valse persino il soprannome di Wunderpferd, o letteralmente, “Miracle Horse.”

Le 16 vittorie sono state impressionanti, ma è stata la prestazione di Overdose al King’s Stand Stakes a portare al suo status leggendario.

Overdose è arrivato 4° in detta gara, che si è tenuta all’iconico ippodromo di Ascot in Inghilterra Il purosangue ungherese non era uno dei preferiti per partecipare alla gara, e per una buona ragione: si era appena ripreso dalla laminite, una condizione medica dolorosa che colpisce i piedi dei cavalli Eppure Overdose ha quasi tirato fuori l’impossibile, finendo a solo una lunghezza dal vincitore finale Prohibit e a un semplice collo dal terzo classificato Sweet Sanette.

È stata una notevole dimostrazione di resilienza, una caratteristica che tutti gli appassionati di sport apprezzano, e che gli ungheresi hanno mostrato più e più volte, in particolare durante quegli anni di tumulto alla fine degli anni 2000. È per questo motivo, almeno in parte, che l’overdose è diventata un tale simbolo di orgoglio per molti ungheresi e del motivo per cui si è guadagnato paragoni con Seabiscuit, che notoriamente ha dato agli americani qualcosa per cui tifare ed essere ispirati durante la Grande Depressione degli Stati Uniti.

Overdose è stato ritirato come cavallo da corsa nel 2013 e poi portato in Germania come stallone da riproduzione.

L’ex simbolo della speranza ungherese ha poi combattuto le coliche e ha dimostrato ancora una volta la sua tipica resilienza. Ma era una battaglia. L’overdose non poteva vincere, e il campione infine è morto a causa della malattia nel 2015. Fu sepolto ad Alag, vicino alla capitale ungherese, e sarà sempre ricordato con affetto.

Speriamo che non passerà molto tempo prima che il mondo, o anche l’Ungheria in particolare, ottenga un altro campione così stimolante.

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