Strasburgo respinge l’appello dell’Ungheria per un caso sui diritti umani

Bruxelles, 7 giugno (MTI) 7 La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha respinto un ricorso del governo ungherese e ha confermato una precedente decisione che condannava l’Ungheria per la sua legge che consente la sorveglianza segreta e la raccolta di dati da parte dei servizi di sicurezza nazionale senza il consenso del tribunale.

A gennaio, la corte si è pronunciata a favore di due dipendenti dell’Istituto Károly Eötvös e ha ordinato il pagamento ai querelanti di un risarcimento di 4.000 euro. Con il ricorso ungherese respinto, tale sentenza ha ormai avuto effetto.

La sentenza ha affermato che la corte ha ritenuto problematica la legge ungherese su un punto in cui violava le disposizioni della Carta dei diritti umani sul diritto alla privacy. Le autorità democratiche possono ignorare questo diritto solo nei casi in cui è in gioco la sicurezza nazionale o pubblica o quando un crimine deve essere prevenuto o la morale pubblica o le libertà altrui devono essere salvaguardate, si legge nella sentenza.

I querelanti si sono rivolti alla corte di Strasburgo dopo che la Corte costituzionale ungherese ha respinto la loro richiesta nel giugno 2012 chiedendo l’annullamento di un emendamento del 2011 alla legislazione sulle forze dell’ordine. L’emendamento autorizzava il ministro della Giustizia a consentire la sorveglianza segreta di qualsiasi individuo da parte della forza antiterrorismo TEK senza l’approvazione del tribunale.

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