Sviluppi con conseguenze insondabili nel processo di restituzione rumeno

Nonostante i numerosi impegni internazionali e la legislazione nazionale, come segnalato più volte dalla nostra organizzazione, la Romania continua ad essere indebitata per quanto riguarda la restituzione dei beni confiscati alla chiesa durante il regime comunista Il processo di restituzione in Romania è stagnante da anni e coinvolge per lo più le proprietà delle chiese ungheresi e numerosi castelli, palazzi e tenute precedentemente appartenenti a proprietari terrieri ungheresi, ha detto in una nota Mikó Imre Minority Rights Legal Aids Service.
Una delle più antiche biblioteche della Transilvania è la Biblioteca Batthyaneum di Alba Iulia/Gyulafehérvár Una decisione del governo del 1999 afferma che la biblioteca dovrebbe essere restituita al legittimo proprietario, la Chiesa cattolica romana Nel 2012 la Corte europea dei diritti dell’uomo è stata multata Romania per non aver risolto questo caso entro un periodo di tempo ragionevole.
Lo sviluppo più recente per quanto riguarda questo particolare patrimonio culturale è una decisione del tribunale di primo grado della Corte d’Appello di Alba Iulia, in cui il tribunale ha respinto la richiesta della Chiesa cattolica romana di restituire la biblioteca che appartiene di diritto alla chiesa.
Il punto di vista della chiesa è che secondo il testamento di Ignác BATTHYNY, la biblioteca e il planetario furono lasciati alla Chiesa cattolica romana e che nel testamento il termine “Provincia di Transilvania sulla base del quale la Chiesa rumena lo stato considera esso stesso il legittimo successore significa la chiesa stessa.
 Una recente decisione altrettanto assurda del Tribunale di Giurgiu riguarda la proprietà della famiglia BÁNFFY, un bosco di 9300 ettari.
Sebbene una decisione di restituzione del 2007 affermasse chiaramente che la proprietà appartiene alla famiglia BÁNFFY, la decisione è stata attaccata nel 2014 su richiesta dell’ex prefetto della contea di Murewealth, Vasile-Liviu OPREA. La decisione del Tribunale di Giurgiu è definitiva e afferma che la proprietà del BÁNFFY appartiene allo Stato.
[collegamento del pulsante=”https://dailynewshungary.com/the-future-of-medical-training-in-hungarian-is-in-danger-in-romania/” type=”big” color=”black” newwindow=”””] IL FUTURO DELLA FORMAZIONE MEDICA UNGHERESE È IN PERICOLO IN ROMANIA[/button]
È quindi evidente che il processo di restituzione in Romania non solo è stagnante, ma è piuttosto invertito. Questi sviluppi rappresentano un affronto al diritto fondamentale di proprietà e un’aperta campagna discriminatoria contro alcune religioni e minoranze etniche.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *