Tendenze in peggioramento: Emerge un divario più ampio tra assistenza sanitaria pubblica e privata in Ungheria
Il divario tra assistenza specialistica pubblica e privata in Ungheria si è ampliato, secondo un sondaggio condotto a livello nazionale. Sebbene entrambi i settori debbano affrontare delle sfide, un ungherese su cinque opta per l’assistenza privata, soprattutto grazie ai tempi di attesa più brevi, alle strutture migliori e alle attrezzature più avanzate.
I servizi sanitari pubblici mostrano tendenze preoccupanti, con attese più lunghe e meno centri di cura. Tuttavia, il settore privato, nonostante sia percepito come di qualità superiore, deve anche affrontare delle critiche: molti pazienti riferiscono di un calo degli standard nell’atteggiamento e nella professionalità dei medici.
Questi risultati provengono da un sondaggio nazionale rappresentativo (1*) utilizzato per calcolare l’ultimo Indice di Qualità dell’Assistenza Ambulatoriale Premium(Prémium Járóbetegellátás Minőségi Index, PJMI). Giunto alla sua terza edizione, l’indice misura la soddisfazione di coloro che utilizzano i servizi di assistenza specialistica. Quest’anno, agli intervistati è stato chiesto non solo di indicare la loro ultima visita a uno specialista, ma anche le loro esperienze nell’ultimo anno.
Perché le persone scelgono ancora l’assistenza sanitaria pubblica?
Secondo il sondaggio di Prémium Egészségpénztár, gli ungheresi continuano a rivolgersi a fornitori privati per le cure specialistiche: quasi il 20% di tali visite negli ultimi tre anni sono state pagate privatamente. Circa la metà degli intervistati ha dichiarato di aver scelto l’assistenza privata grazie a servizi di qualità superiore e a un accesso più rapido. Al contrario, quasi lo stesso numero di persone ha optato per l’assistenza pubblica semplicemente perché è gratuita.
In base alle valutazioni dei pazienti sulla loro ultima visita, i servizi di assistenza privata hanno ricevuto 83 punti su 100 possibili sulla scala PJMI, rispetto ai soli 66 della sanità pubblica. Il divario di 17 punti tra i due sistemi è aumentato rispetto ai 15 punti dello scorso anno, in gran parte a causa del miglioramento delle valutazioni dell’assistenza privata.
“Con contributi regolari a un conto di risparmio per l’assistenza sanitaria – soprattutto se integrati dai contributi del datore di lavoro – le persone possono prepararsi alle spese mediche future. Molti non si rendono ancora conto che il pagamento attraverso un fondo sanitario può ridurre il costo dell’assistenza privata, in quanto gli utenti possono ricevere un rimborso fiscale del 20% sui depositi, fino a 150.000 HUF all’anno”, ha dichiarato il Dr. Péter Váradi, Consulente strategico capo di Prémium Egészségpénztár. “Finora quest’anno, i nostri membri hanno recuperato quasi 6 miliardi di HUF di imposte sul reddito personale, e i membri potrebbero raggiungere i 400.000 entro la fine dell’anno”.
I fornitori privati offrono un servizio più rapido, accurato e confortevole
Le differenze più significative tra assistenza pubblica e privata sono state osservate nei tempi di attesa in loco, nella facilità di programmazione, nella qualità delle attrezzature e nel comfort generale.
I tempi di attesa in loco hanno ottenuto solo 37 punti per l’assistenza pubblica, rispetto ai 72 per quella privata. Anche la tempestività degli appuntamenti ha mostrato un ampio divario: 67 punti per il pubblico, 85 per il privato. I fattori di comfort, tra cui il design e l’ambiente della clinica, hanno ottenuto un punteggio elevato nelle cliniche private (86 punti), ma solo 50 in quelle pubbliche. Allo stesso modo, la qualità delle attrezzature e della tecnologia ha fatto guadagnare ai fornitori privati 86 punti, contro i 54 delle istituzioni pubbliche, in base alle impressioni dei pazienti.

Le donne e i giovani adulti preferiscono l’assistenza privata
Le preferenze variano notevolmente in base al sesso e all’età. Le donne sono più propense degli uomini a scegliere l’assistenza privata e l’utilizzo più elevato è stato registrato tra i giovani tra i 18 e i 29 anni, il 39% dei quali ha visitato uno specialista privato. Al contrario, solo l’11% degli adulti di età superiore ai 60 anni lo aveva fatto. Altre differenze demografiche erano minori: per esempio, le persone che vivevano in città più piccole avevano la stessa probabilità di ricorrere all’assistenza privata di quelle che vivevano in città più grandi o nella capitale.
L’assistenza privata rimane dominante in ginecologia: il 26% delle donne intervistate ha dichiarato che la visita specialistica più recente è stata effettuata a questo scopo. Seguono la reumatologia (8%) e la dermatologia (7%). Tra gli uomini, la più frequente è stata l’urologia (14%), seguita dalla cardiologia (12%) e dall’oftalmologia (9%).
La programmazione degli appuntamenti è fondamentale, ma non sempre efficace
Oggi, la prenotazione preventiva è praticamente obbligatoria per l’assistenza sanitaria specialistica: nel 2024, l’88% degli intervistati ha dichiarato di poter vedere un medico solo tramite un appuntamento programmato. Il telefono rimane il metodo di prenotazione più comune, seguito dalle piattaforme online. Anche in questo caso, la convenienza favorisce i fornitori privati: due terzi dei pazienti privati hanno prenotato per telefono e quasi un terzo online. Al contrario, solo il 57% dei pazienti pubblici ha prenotato per telefono e solo il 14% ha utilizzato sistemi online: molti si affidano ancora alla prenotazione di persona, sia per abitudine che per necessità.
Mentre il 60% degli intervistati ha trovato accettabile la tempistica del suo ultimo appuntamento, il 66% non ha potuto partecipare a una visita specialistica necessaria. I motivi includevano tentativi di prenotazione falliti, mancanza di posti disponibili o appuntamenti fissati troppo in là nel tempo o in orari scomodi, spingendo molti a cercare soluzioni alternative.
Sebbene entrambi i sistemi richiedano in gran parte appuntamenti, la puntualità rimane problematica. Tra i pazienti dell’assistenza sanitaria privata, il 58% è stato visitato quasi subito e il 32% ha aspettato non più di 30 minuti. Nell’assistenza sanitaria pubblica, solo il 21% è stato visitato subito, un altro 38% entro mezz’ora, ma uno su cinque ha dovuto aspettare più di un’ora, anche con un appuntamento programmato.
(1*) Sondaggio NRC Omnibus
Il sondaggio online si rivolgeva agli adulti ungheresi che avevano ricevuto cure specialistiche nei sei mesi precedenti. Il campione comprendeva 1.000 persone ed è rappresentativo per sesso, età, livello di istruzione, dimensione dell’insediamento e regione.
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