Un uomo ungherese muore dopo un presunto pestaggio da parte di ufficiali di leva ucraini: Orbán reagisce, ambasciatore convocato
Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán ha espresso le sue condoglianze alla famiglia di un cittadino ungherese della regione ucraina della Transcarpazia, che sarebbe morto dopo essere stato duramente picchiato dagli ufficiali di leva ucraini. L’incidente ha provocato una forte reazione diplomatica da parte di Budapest, compresa la convocazione dell’ambasciatore dell’Ucraina.
“Porgo le mie sincere condoglianze alla famiglia dell’uomo ungherese morto a causa della coscrizione militare forzata ucraina”, ha scritto Orbán su Facebook giovedì. “Siamo al vostro fianco in queste ore difficili”.
Il caso è venuto alla luce attraverso un servizio di Mandiner ed è stato confermato dall’emittente pubblica ungherese Hirado.hu. Secondo le loro informazioni, la vittima era Sebestyén József, un uomo di 45 anni di etnia ungherese, originario della Transcarpazia. Avrebbe ceduto alle ferite in ospedale il 6 luglio, tre settimane dopo l’aggressione che sarebbe avvenuta durante una procedura di arruolamento.
Le autorità ungheresi affermano che l’uomo è stato picchiato con bastoni di ferro dagli ufficiali di reclutamento ucraini. Il fratello della vittima avrebbe riferito i dettagli dell’incidente.
L’ambasciatore dell’Ucraina convocato a Budapest
In seguito alla dichiarazione di Orbán, il Ministero degli Affari Esteri ungherese ha convocato l’ambasciatore ucraino a Budapest, riferisce Telex. In una dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa statale MTI, Levente Magyar, segretario di Stato parlamentare presso il Ministero degli Esteri, ha confermato la mossa e ha detto che l’Ungheria si aspetta risposte e responsabilità in merito all’incidente.
Il caso si aggiunge alle tensioni in corso tra l’Ungheria e l’Ucraina, in particolare per quanto riguarda il trattamento della minoranza etnica ungherese in Transcarpazia. Budapest ha ripetutamente espresso preoccupazioni sulla coscrizione militare forzata e sui diritti delle minoranze, nel contesto della guerra in corso in Ucraina con la Russia.
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